Quelli che...la Rappresentativa: Luca Marinari


27/12/2017 - Scopriamo con AGA i componenti dello staff per la stagione 2017/18

A cura: AGA
Il primo personaggio che andiamo a conoscere meglio, in questa visita guidata dentro le stanze non certo segrete della Rappresentativa Toscana, non poteva che essere Luca Marinari. Luca da qualche anno è il Dirigente Responsabile organizzativo delle selezioni di calcio a 5, e da subito si è contraddistinto per la sua professionalità, la sua competenza, la sua infinita passione, che mette al servizio di quella che possiamo tranquillamente definire la sua mission. Qualsiasi situazione, o problematica, dagli stages di preparazione, alla kermesse del Torneo delle Regioni, è gestita in maniera impeccabile e con pochissime sbavature. Dire che Antonio Scocca, con Luca, è in una botte di ferro non è piaggeria ma la semplice realtà. Ma bando alle ciance, la parola a lui.
Luca Marinari è la rappresentativa. Ci ho preso?
Acquissima caro Aga, acquissima…la Rappresentativa sono le Società e i ragazzi, senza di loro niente esisterebbe. Io, nel mio piccolo, mi occupo di cercare di mettere nella migliore situazione possibile i Mister e le varie Rappresentative, e anche questo mi sarebbe impossibile senza l’aiuto degli altri collaboratori (tra cui questo antipatico che mi sta intervistando) e del Comitato Regionale Toscano, nella persona di Antonio Scocca e di Valentina Rosini che mi dà una grandissima mano per quanto riguarda soprattutto i più piccoli.
Riavvolgiamo il nastro e partiamo da dove e quando tutto ebbe inizio. Dicci dell'incontro tra Luca e il calcio a 5.
Devi sapere , ma conoscendomi già saprai, che dall’alto del mio metro e novantasette (–30), ho giocato, ovviamente, a pallavolo per 11 anni, ruolo palleggiatore, fino a quando non mi sono trasferito a Firenze per motivi di studi. Qui ho cominciato a giocare come portiere, senza aver mai giocato a calcio in vita mia, in una squadra amatoriale tra amici e successivamente mi sono tuffato nel mondo FIGC con il Fiorenza (attualmente DLF Firenze) , una “famiglia” con cui sono stato per quasi 10 anni.
Ma nelle tue vene già scorreva il sangue dell'organizzatore.
Ognuno ha le sue predisposizioni; sono, per carattere, una persona precisa e pignola. Già dai primi anni mi occupavo di fornire ai vari mister che abbiamo avuto tutte le info relative ad avversari, scout della partite, realizzare i video, commenti alle gare. Insieme a Pierluigi Esposito poi mi occupavo anche della parte organizzativa delle gare stesse (maglie, calendari, anagrafiche) e dei rapporti in genere con la Federazione. Diciamo che la parte organizzativa mi è sempre piaciuta più del vero e proprio giocare. Credo che le Società si costruiscano prima di tutto con i Dirigenti, e investire in questo tipo di persone porti molti più vantaggi, soprattutto se si ragiona in ottica di un progetto duraturo, che rispetto ad un pivot da 40 gol che magari quest’anno c’è, e il prossimo no.
E arrivò poi la Rappresentativa.
In Rappresentativa sono arrivato ad inizio 2013, come collaboratore del Mister Giacomo Aliboni e del Dirigente Responsabile Pietro Curci, scelti dal neo eletto Antonio Scocca. All’epoca avevamo UNA sola Rappresentativa, e per tutti quanti era un’esperienza totalmente nuova , tranne per l’addetto stampa che non siamo riusciti a schiodarlo da li ed è ancora qui a rompermi le scatole. Inizialmente mi occupavo di piccole cose, ma, grazie al lavoro incredibile del nostro Responsabile Regionale, siamo passati, nel corso degli anni, dall’avere soltanto la Juniores alle quattro attuali e di conseguenza l’impegno e le cose a cui far fronte sono aumentate in maniera esponenziale.
Ne hai già viste abbastanza, quindi posso chiederti il momento o i momenti peggiori e i ricordi più belli, fin qui, di questa esperienza.
Nel corso degli anni ho avuto a che fare con più di 150 atleti, tra ragazzi e ragazze, che hanno rappresentato la nostra Regione nel corso dei vari Tornei, e in tutti ho visto un grandissimo attaccamento alla maglia e voglia di dimostrare che ci siamo anche noi. Con queste premesse non possono esistere momenti “peggiori”, ma soltanto un grandissimo orgoglio. Tra i ricordi più belli, quelli che più mi emozionano, sono il vedere ragazzi e ragazze che durante l’anno indossano maglie diverse, poi battagliare ed abbracciarsi per un unico obiettivo condiviso e l’entusiasmo con cui affrontano questa manifestazione, e questo per me è prioritario rispetto ai risultati. Sicuramente il non aver conquistato il titolo femminile lo scorso anno rimarrà tra quelli più amari, ma più che per il risultato, per aver visto le lacrime sulle facce delle ragazze, perchè avrebbero meritato quel titolo. Ma nonostante questo sono, e resteranno, l’orgoglio di una regione intera e io non potrò che ringraziare loro e lo staff per tutte le emozioni che mi hanno fatto vivere e per aver portato la Toscana a un passo dal sogno. Tra gli altri momenti che mi rimarranno più nel cuore sicuramente la qualificazione alle semifinali con gli Allievi, sempre lo scorso anno in Puglia; un risultato arrivato a 1 secondo dalla fine grazie alla rete di Giorgione Tintori che, non lo nascondo, mi ha fatto scendere qualche lacrima di orgoglio e saltare come un pazzo sui gradoni del palazzetto di Giovinazzo. Altri ricordi che porterò sempre con me sono la vittoria della Vasto Cup del 2014 in Abruzzo con gli Allievi di Montagnani e la qualificazione ai quarti con la Femminile di Buraschi/Tarchiani nel 2015 in Lombardia. Risultati incredibili per due selezioni che erano all’esordio (anche se per la Femminile in realtà si trattava di un ritorno). Il tuo “siamo nella storia” dopo la vittoria contro la Basilicata Femminile sarà uno dei ricordi che sempre porterò nel cuore. Senza dimenticare la qualificazione con la juniores, sempre in Lombardia, quando scoprimmo di essere passati come secondi… la faccia, e l’abbraccio, di Giacomo Aliboni sono scolpiti nella memoria e nel cuore.
Comunque sia, stai toccando con mano un movimento giovanile toscano, i numeri parlano chiaro, in costante crescita.
Quando parli di numeri i miei occhi non possono che illuminarsi. Ho cominciato la mia avventura in Rappresentativa nel 2013, quando il nostro movimento giovanile era di sole 8 squadre juniores, i ragazzi avevano pochissimo spazio nelle prime squadre e non esisteva nessun tipo di attività che permettesse ai più piccoli di avvicinarsi al nostro sport. Dopo poco piu di 4 anni, grazie al grandissimo lavoro del nostro Responsabile Regionale Antonio Scocca, abbiamo due gironi Juniores per un totale di 19 squadre, un campionato Allievi a 10 squadre, un campionato Giovanissimi dello stesso numero, un attività di base formata da Esordienti, Pulcini, Piccoli Amici e Primi Calci…..nel 2013 tutto questo era fantascienza. Siamo passati da una rappresentativa ad averle tutte quante, il mio lavoro si è quadruplicato come impegno, ma, allo stesso tempo, si sono quadruplicate le soddisfazioni. Ma quello che più è importante è che sempre più società stanno investendo nei settori giovanili per cercare di avvicinare al calcio a 5 i bambini più piccoli.
Passiamo alla stretta attualità. Siamo partiti con un'altra nuova avventura. Come vedi le selezioni 2017–2018?
Non chiedermi pronostici perché non te ne faccio, ho dei mister molto scaramantici (UNO SOPRATTUTTO DI CUI NON FARO’ IL NOME, ma inizia con SIM e finisce con CHINI). I selezionatori hanno appena concluso il primo ciclo di raduni per tutte le Rappresentative, visionando in totale, piu di 140 atleti. Nello specifico la Juniores quest’anno può contare su molti ragazzi che hanno un buon minutaggio nelle prime squadre, grazie all’ottimo lavoro fatto dalle Società, e che hanno già esperienza al Torneo. Questo può permettere a Mister Banchini di poter lavorare meglio nella fase di avvicinamento alla manifestazione, dove però il sorteggio non ci è stato amico (incontreremo Lazio, Campania e Marche in tutte le categorie). La Femminile è una squadra quasi totalmente rinnovata, molte delle atlete che hanno raggiunto la finale lo scorso anno sono salite di categoria con le loro Società, ma sono sicuro che Mister Suso Rey riuscirà a formare una squadra competitiva che saprà farsi valere. Gli Allievi, che quest’anno verranno guidati da Simone Vasarelli, “promosso” dopo l’esperienza con i più piccoli lo scorso anno, sono una squadra con un buon mix di qualità e fisicità. Per quanto riguarda i Giovanissimi al momento Mister Begliomini sta facendo le prime selezioni, composte da molti ragazzi che si sono appena approcciati a questa disciplina, ma che hanno dimostrato una grandissima voglia di essere parte del movimento, e questo è molto importante, soprattutto per il futuro.
A fine intervista non può mancare una domandina difficile. Tre persone che hanno lasciato traccia profonda in questo tuo percorso sportivo con la Rappresentativa.
Ci sono molte persone che, nel corso di questi 5 anni, sotto il punto di vista umano, mi hanno dato tante emozioni e nominarne una piuttosto che un’altra sarebbe ingiusto. Ma esiste una persona che non dimenticherò mai, ed è Carlo Nesi. Carlo purtroppo ci ha lasciato lo scorso anno, ed è stata una persona sincera, schietta e diretta, come quelle che esistevano una volta, che tanto mi ha aiutato nel mio percorso in Rappresentativa. Non perdeva occasione per essere presente ad un allenamento durante l’anno e sulle tribune durante il torneo, perché credeva fortemente in questi ragazzi,e ragazze, che nel corso degli anni hanno portato con orgoglio i colori della Toscana sui campi d’Italia. Le sue lacrime dopo la vittoria della Vasto Cup e il discorso che fece sul pulmino in Abruzzo sono il ricordo che porterò sempre nel cuore.
Permettimi infine di ringraziare nuovamente tutte le Società e i genitori, perché senza il loro appoggio, niente sarebbe possibile. Fanno dei sacrifici incredibili per permettere ai ragazzi di poter essere presenti ai raduni; se stiamo crescendo è anche e soprattutto grazie a loro. Spero che l’attività di Rappresentativa possa servire per dare uno stimolo in più ai ragazzi per potersi avvicinare al nostro sport, per confrontarsi anche con realtà diverse da quelle del proprio club, e per creare quel senso di appartenenza al movimento, perché da soli non si va da nessuna parte. Ma soprattutto mi preme dire che è solo grazie al lavoro, alla serietà e all’impegno che si possono ottenere grandi risultati.