Quelli che...la Rappresentativa: Massimo Caviglia


03/01/2018 - Scopriamo con AGA i componenti dello staff per la stagione 2017/18

A cura di: Aga
La seconda puntata di questa rubrica è dedicata ad un personaggio che io apprezzo e stimo in modo particolare. Stiamo parlando di Massimo Caviglia, Ciccio per gli amici, una di quelle persone che ha il calcio a 5 tatuato sul cuore, uno di quelli che non amano i riflettori della ribalta ma che operano per il piacere di farlo, per il bene e la crescita del movimento. Certo, la passione comune per il colore arancione me lo rende ancora più simpatico, ma chi lo conosce sa che non sto esagerando.
Ciao Ciccio, la tua grande abnegazione verso questo sport ha senz’altro un segreto, una pozione magica. Svelacela, è un ordine!
Obbedisco! Non esiste nessuna pozione magica! Purtroppo questo sport mi è entrato non solo nel sangue, e senza esagerare, anche nell’anima. Il calcio a5 lo vedo come una disciplina completa sotto tutti i punti di vista e questo mi affascina. Per natura sono un curioso e questo mi spinge a conoscere il più possibile questo sport.
Pistoiese purosangue e con i colori di Pistoia sempre addosso. Anche se potrei citare Futsal Ramini, Progetto Lana, Isolotto, CF Pelletterie….
Hai perfettamente ragione il colore arancione è un colore stupendo e non esito a dimostrarlo. Hai elencato le squadre in cui ho cercato di fare del mio meglio, alternando risultati accettabili e prestazioni negative. Parto sempre dal presupposto che tutto quello che sono andato ad affrontare mi doveva lasciare qualcosa d’importante per il mio bagaglio personale. Futsal Ramini ricordo difficile da dimenticare, grande famiglia che anche nelle difficoltà non ti abbandonava mai, aiutandoti sempre. Progetto Lana, breve esperienza forse troppo complicata e non ne avevo individuato le difficoltà. Isolotto, era la stagione che seguiva il rimpasto societario. Tante difficoltà con u21, tante soddisfazioni con il dream team della C1 e con mister Chiappini. CF Pelletterie serie A femminile, arrivato a metà stagione ho provato con mano che le donne hanno una marcia in più per quanto riguarda l’abnegazione con cui affrontano il calcio a5. Poi il ritorno a Pistoia ripartendo dalla squadra allievi.
Hai lavorato con giocatori di tutte le età e sesso, ma da qualche anno hai scelto la strada del giovanile. Pentito?
Assolutamente no! Nel corso degli anni mi sono reso conto che potevo fare qualcosa con i ragazzi che si volevano avvicinare a questo sport, e così con umiltà e passione ho iniziato a dedicarmi alla squadra allievi del Futsal Pistoia, messa in piedi senza poche difficoltà. Sforzi ripagati con tante soddisfazioni anche se alla fine è mancato il risultato che viene scritto negli almanacchi.
E veniamo al tuo secondo grande amore, la Rappresentativa. L’incontro, il matrimonio, il distacco, il ritorno di fiamma.
Bella domanda! L’incontro con la rappresentativa è stato per caso. Era la stagione sportiva 2008/2009 e il responsabile tecnico della rappresentativa toscana, Nico Lami mi chiese se potevo dargli una mano in occasione di un allenamento. Ovviamente la mia risposta fu piena d’entusiasmo e accettai l’invito. Da un singolo allenamento la cosa si trasformò in qualcosa di più importante e fui inserito nello staff. Era la spedizione che partecipò in Abruzzo e che visse l’esperienza del terremoto. La collaborazione continuò fino al Torneo delle Regioni del 2011 dove fui incaricato a seguire anche la selezione femminile. Poi allo staff di quella stagione non fu rinnovato l’incarico e avvenne il distacco da quella che io definisco l’esperienza che un giovane deve assolutamente fare. Il ritorno di fiamma c’è stato la scorsa stagione con mister Banchini con il quale ho avuto la fortuna di condividere il corso per allenatori nel lontano 2008.
Rientro il tuo, oltre che gradito, anche intenso per l’apporto fondamentale che dai proprio a mister Banchini
Mister Banchini è un tecnico che lavora molto sotto tutti i punti di vista, pignolo e puntiglioso nella preparazione dei lavori da presentare in campo, intransigente per tutto quello che avviene nel dopo allenamento. Cerco di mettere a disposizione del mister le mie conoscenze, faccio in modo che quello che chiede sia fatto nel migliore dei modi dimenticando orari e quant’altro.
Quest’anno nuovi gruppi, nuovi stimoli. Come vedi la tua juniores?
Non è la mia juniores, ma la juniores di tutta la Toscana. Questa rappresentativa potrà sfruttare il lavoro che viene da lontano, fatto dalle società che hanno creduto e che credono nei giovani. Gli stimoli non mancheranno mai quando si è chiamati a portare in giro i colori del granducato, tanto meno quando il panorama dei ragazzi che possono essere chiamati è di un livello importante. Anche se il girone può sembrare proibitivo (Lazio, Campania e Marche) credo che pensare positivo sia doveroso.
Dall’Umbria all’Umbria. Cos’è cambiato dal nostro incontro al torneo delle regioni di Città di Castello?
Il colore e la quantità i nostri capelli! A parte gli scherzi, credo che se è cambiato qualcosa sia la stima l’uno per l’altro, in maniera crescente ed esponenziale nel corso degli anni. Ricordi le prove che facevamo per fare la diretta streaming? Eravamo dei pionieri per quello che volevano proporre agli appassionati toscani. Una cosa è certa abbiamo passato dei bellissimi momenti che fanno passare in secondo piano le delusioni. Ti confesso una cosa, ogni tanto guardo i primi tre minuti di Toscana vs Puglia, TdR 2011 a Fiuggi. La tua esultanza mi mette sempre i brividi.