Quelli che...la Rappresentativa: Luca Pullerà


02/04/2018 - Scopriamo con AGA i componenti dello staff per la stagione 2017/18

A cura di: Aga
Luca Pullerà, per gli amici Pulle, a dispetto delle sua giovane età è già una figura importante, direi di riferimento, per tutto il movimento futsal in Toscana. Tra le varie cose in cui si è cimentato, ultima in ordine di tempo è l’ingresso nel gruppo staff della Rappresentativa, avvenuto con impatto decisamente positivo. Ma di tutto questo e di altro ne parliamo proprio con lui.
Togliamoci subito il dente: alla fine della stagione scorsa Luca Pullerà lascia Pistoia, decisione che almeno io mai mi sarei aspettato, perché l’equazione Pullerà=Pistoia era matematica, non un'opinione.
Prima di tutto ciao e grazie per le domande, mi fai sentire uno importante. Mi aspettavo una domanda su Pistoia e ti ringrazio di avermela fatta per darmi modo di spiegare i motivi veri. Si sentono tante voci in giro, finalmente posso dire la mia. Partiamo dal principio. Come dici giustamente nella domanda, nemmeno io un anno fa avrei mai pensato di poter lasciare il Pistoia, sono pistoiese e tifo i colori arancioni, ma nello sport ci sono tante congiunzioni astrali che possono portare a situazioni che non sono immaginabili. C'è stata un’opportunità e l'ho colta, non a cuor leggero, ma con il giusto entusiasmo. Ho provato a fare un salto, uscire dal guscio e camminare con le mie gambe, lasciando, solo sportivamente, un gruppo di persone eccezionali, tecnici dirigenti e calciatori. Non c'è stata nessuna lite, nessuna discussione con la men che minima persona che è o è stata parte del Futsal Pistoia, solo una scelta personale che tutti hanno accettato. Mi piace definirla come un figlio che mette su casa, c'è il dispiacere per la separazione, ma anche l'affetto e l'orgoglio nel vederlo camminare con le sue gambe.
Sei stato un bel pezzo di storia per la squadra arancione: socio, presidente ad interim e, soprattutto, allenatore con ottimi risultati.
“Si fa quel che si può” diceva qualcuno, ed io credo di aver fatto tutto ciò che mi era possibile, a 360°, insieme a persone fantastiche come Alessandro Vannucchi e Emiliano Biagini, cito loro perchè sono i capofila del Pistoia da sempre, mi hanno trasmesso la loro passione e non li ringrazierò mai abbastanza per questo. Mi ritengo fortunato, perchè negli anni abbiamo fatto stagioni importanti, ci siamo tolti, sportivamente parlando delle belle soddisfazioni, abbiamo giocato contro avversari tosti, uscendo dalla Toscana nelle fasi nazionali dei playoff a rappresentare tutto il movimento del granducato. Ci siamo spartiti spesso questo onere/onore con la Poggibonsese tra campionato e coppa senza purtroppo ottenere grandi risultati, ma facendo esperienze estremamente formative. Non è semplice affrontare squadre di livello dell'Asti, Orte, Terni, Pesaro, ma sicuramente è una soddisfazione enorme per i ragazzi e per le società.
Quest'anno sei stato alla Verag come primo allenatore. Problemi di adattamento?
Che dire, sono arrivato qui per la ferma volontà della società che mi ha voluto fortemente e che ringrazio per la fiducia che quotidianamente mi fanno pervenire. C'è stato un breve periodo di ambientamento, ma il fatto di conoscere già molti dei ragazzi mi ha sicuramente agevolato. Un gruppo giovane, di ottimi ragazzi, vogliosi di migliorare ed estremamente seri e disponibili. Come dico sempre a loro, siamo stati un cantiere, abbiamo lavorato settimana dopo settimana e poi a fine anno ci guarderemo allo specchio. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a fine anno trasformati in meglio ed è quello che quotidianamente proviamo a fare. Ho la fortuna di avere con me Damiano Salvaggio, che ha smesso le vesti di portiere, che gli auguro di rimettere quanto prima, e che mi ha seguito in questa nuova avventura. Uno straordinario conoscitore della disciplina, un ragazzo schietto ed estremamente disponibile, sempre molto calmo sereno e riflessivo.....è la mia controfigura e ci compensiamo a vicenda.
Nel mentre hai cominciato a frequentare l’ambiente della Rappresentativa.
Ho iniziato lo scorso anno a frequentare gli allenamenti, quasi per caso. Una volta saputo che Roberto Coccia aveva ottenuto l'incarico di selezionatore della squadra femminile, gli chiesi se potevo andare a vedere qualche seduta. Ho cominciato a partecipare e non ho più smesso. All'inizio c'era la curiosità nel vedere all'opera mister Coccia che ritengo uno dei migliori allenatori sul panorama nazionale, poi pian piano sono entrato a far parte del gruppo, ci scambiavamo impressioni, opinioni, programmi di lavoro e progetti.
La scorsa stagione è poi arrivata l’investitura ufficiale come membro dello staff della selezione femminile.
Quasi senza rendermene conto mi sono ritrovato all'interno di questo staff. Roberto lo conoscevo, oltre al blasone che lo accompagna, avevamo fatto il corso insieme, un allenatore fantastico, con una conoscenza della materia infinita, una proprietà dialettica fuori dal comune e una enorme capacità di creare gruppo, sia all'interno della selezione che all'interno dello staff. Poi c'era Valentina Rosini, anche lei compagna di corso e preziosa nel carpire sensazioni e umori del gruppo. La sorpresa più bella è stata quella di approfondire la conoscenza con Giovanni Carboni, che invece conoscevo solo di nome. Giova è indescrivibile, una persona che oltre alle conoscenze tecniche e tattiche ha un lato umano di uno spessore impressionante, caparbio e sempre sincero. Se potessi fare qualcosa per rigiocare e vincere quella maledetta finale lo farei soprattutto per lui e a qualunque costo, perchè so quanto ci ha sofferto.
Un’avventura arrivata appunto ad un passo dalla storia.
Eh si, eccola la nota dolente. O meglio un bellissimo film dal finale amaro. Siamo partiti con il blasone della squadra favorita. Staff importante, giocatrici eccezionali, c'erano tutti gli ingredienti per fare un ottimo torneo e l'abbiamo fatto. Una progressione incredibile, risultati e prestazioni molto importanti, ho visto una crescita esponenziale delle ragazze proprio durante il torneo. Ci alimentavamo di risultati positivi e abbiamo inanellato una serie di prestazioni ottime. Purtroppo l'epilogo lo sappiamo e nell'albo d'oro c'è scritto Veneto. Ma nei nostri cuori, mio e di tutti coloro che con me hanno vissuto questa esperienza rimarrà un ricordo indelebile. Mi fa ancora male a distanza di mesi ripensarci, ci siamo logorati per settimane su quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, non è servito nemmeno provare a darci giustificazioni (i due infortuni a Balleri e Peruzzi, la squalifica di Biagiotti), perchè niente riusciva a lenire il dolore per questa sconfitta. Abbiamo rivissuto mentalmente ogni attimo di quella spedizione, ma ti dico la verità, credo che si sia fatto tutto il possibile e al meglio delle nostre possibilità. Talvolta il destino è beffardo e probabilmente con noi lo è stato. Vorrei che pian piano col passare del tempo si affievolisca la delusione e rimanga solo la bellezza di questo gruppo, l'empatia che si è creata, pensare il noi invece dell'io. E' stata un esperienza incredibile e auguro a tutti di poterla vivere.
​Acqua passata, siamo vicini ad un altro Torneo. Ora sei nello staff dei giovanissimi, insieme ad un altro pistoiese come mister Begliomini. Dalle donne ai ragazzi. 
Veniamo al presente ed al futuro. Quando Emanuele mi ha chiamato non ho esitato un attimo a dargli risposta positiva. Ci conosciamo da anni sotto tutti i punti di vista, abbiamo lavorato insieme a stretto contatto per tre stagioni, ottenendo ottimi risultati. Persona straordinaria ed ottimo allenatore, estremamente disponibile, una di quelle persone con le quali tu potresti girarci il mondo in barca a vela. La sua chiamata mi ha fatto estremamente piacere e mi ha reso quel brio che mi serviva per ripartire verso un torneo delle regioni dopo la batosta di Bari. Ci aspetta un compito non facile, abbiamo una buona base sulla quale lavorare; sta a noi cercare di tirar fuori il meglio dai ragazzi, indovinare le scelte e intraprendere un percorso di crescita importante.
In Umbria andiamo solo per partecipare?
Come dico sempre a Begliomini “Più che nove punti nel girone non possiamo farli, giusto?” Scherzi a parte, in Umbria ci presentiamo con la consapevolezza che la squadra Giovanissimi che andiamo a rappresentare oggi, due anni fa in Toscana non esisteva. Siamo un movimento in crescita sia numericamente che qualitativamente e di questo dobbiamo ringraziare il lavoro delle società e la linea dettata da Scocca. Abbiamo tanta strada da recuperare alle altre regioni, ma già esserci è un buon risultato. Il girone è molto complicato, noi proveremo a portare delle idee per cercare di essere il più competitivi possibile.
Per concludere, un pizzico di invidia: ma quante cose ha già fatto a nemmeno 30 anni?
La mia benzina si chiama passione e ambizione. Ho avuto la fortuna di stare a fianco di alcuni personaggi che hanno fatto la storia di questo sport, cerco di apprendere, di auto–valutarmi, ascolto e domando. Mi piace guardare le partite, mi piace fare allenamento e mi piace provare tutte quelle sensazioni che dà il campo, vedere gli altri allenatori al lavoro, ascoltare, parlare e discutere. Per quanto riguarda il futuro sinceramente non ci sto pensando. Sto facendo un’annata intensa con molti impegni e questo mi distoglie dai pensieri futuri. Sto benissimo alla Verag, ho iniziato un percorso, ma quello che sarà il futuro lo vedremo a fine stagione, magari domani sera mi cacciano....".