C2: Firenze, inizia la ricostruzione


16/06/2018 - La società ha scelto Simone Grisolini per cercare il rilancio

Messa in archivio l'ultima, disastrosa, stagione di C1, il Firenze C5 comincia a programma la ricostruzione. La società gigliata, una delle più prestigiose e anziane del futsal toscano, ha scelto l'uomo del rilancio. Sulla panchina biancorossa siederà Simone Grisolini, 48 anni, una vita passata sui campi di calcio a 5 di tutta la Toscana. Una carriera brillante che lo ha portato fino alla Serie B, giocata con la maglia dell'Isolotto, ma soprattutto vissuta con una grende generosità che lo ha fatto apprezzare da compagni ed avversari. Da allenatore ha iniziato nel 2012 con il Geraci Firenze, ed è subito stata promozione in C1. Due anni nel massimo campionato regionale con il club rossoblu, poi la C2 con la Sorms San Mauro. Due anni fa l'esperienza in Serie B al Montecalvoli, come viceallenatore del suo grande amico Massimo Zudetich. Nell'ultima stagiona la prima esperienza con il giovanile, alla guida dell'Under 19 del San Giusto, portata alla fase nazionale della Coppa Italia (sconfitta contro il Kaos) e ai playoff. Esperienza che gli tornerà utile nel nuovo Firenze, che sicuramente punterà sui tanti talenti cresciuti negli ultimi anni tra Juniores e Allieiv. 
Le dichiarazioni del tecnico rilasciate al sito ufficiale della società: "Non nego di aver timore, come è normale che sia, per un'avventura nuova, ma so di avere alle spalle una società che mi darà pieno supporto e soprattutto mi stimola tantissimo l'idea di poter essere tra i protagonisti della rinascita di una squadra storica come il Firenze C5. Ho già parlato con i ragazzi ed il mio intento è quello di riportare in loro quel senso di appartenenza che vivevamo ad inzio anni 2000, quella consapevolezza di portare sulla maglia il simbolo ed il nome della tua città" sono le prime parole del neo mister gigliato che prosegue "Quando mi è stato proposto di allenare il Firenze non ho avuto tante esitazioni. Da calciatore quando affrontavo i biancorossi centuplicavamo il nostro impegno e le energie in campo perchè giocavamo con la squadra che era stata di Simeunovic e Matrisciano, di Giustozzi e di tanti altri campioni...insomma, tanta roba e pensare di essere io, adesso, al timone di questa squadra è un onore che mi spinge a dare il massimo e cercare di fare il meglio possibile."