Intervista doppia: alla scoperta dei gemelli Camero


12/12/2019 - Con il Futsal Pontedera stanno facendo fuoco e fiamme, scopriamo la coppia d´oro del club bianconero

Futsal Pontedera primo in classifica in C1, con grande merito della società e del tecnico Ettore Sardelli, che hanno saputo trasformare una cocente delusione, come la retrocessione di due anni fa, in un nuovo punto di partenza. Simboli di questo riscatto, non ce ne vogliano lo stesso allenatore e il capitano storico Caciagli, sono due ragazzi del '96: i gemelli Fabrizio e Gabriele Camero. Arrivati al Pontedera nell'estate del 2016 come rinforzi delle squadre Under 21 e Juniores, nel giro di quattro stagioni sono passati da giovani di prospettiva a punti di forza del club bianconero. Gabriele, laterale, con 66 presenze e 40 gol, Fabrizio, pivot, con 52 gettoni e 56 gol. E allora approfittiamo del momento d'oro del Pontedera per andare a conoscere meglio questi due talenti emergenti del futsal toscano.
Cominciamo dal momento magico del Pontedera. Con la vittoria di venerdì scorso vi siete presi il primo posto solitario. Cosa si prova a guardare tutti dall'alto verso il basso?
F:
La vittoria di venerdì scorso è stata importante per molti aspetti che prescindono dal primato ottenuto; abbiamo dato continuità di gioco e risultato, ed è l'atteggiamento su cui stiamo lavorando. Assolutamente non guardiamo nessuno dall'alto verso il basso, l'unico punto di vista che abbiamo è focalizzarci sulla partita di ogni settimana: guardare avanti ma vicino, dunque.
G:  È un misto di elementi positivi: la gratificazione per il buon lavoro svolto finora e lo stimolo a continuare consapevoli dei nostri mezzi.
Analizzando la vittoria contro il Montecalvoli, come giudicate la prestazione della squadra e la vostra a livello individuale, visto che siete andati entrambi a segno?
F: Venerdí abbiamo fatto una buona partita e non è stato assolutamente facile; avevamo un buon avversario davanti e abbiamo impiegato più tempo per divenire padroni del campo. Poi il secondo tempo abbiamo incanalato la gara nella direzione che volevamo. Sono felice per la doppietta e per la marcatura di mio fratello perché hanno contribuito alla vittoria della squadra, e come dimostra il mio ultimo gol in particolare, ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di tutti i compagni.
G: Non è stata una partita brillante: appesantiti dal carico di lavoro settimanale, abbiamo giocato in modo confusionario la seconda parte del primo tempo. Nella ripresa però siamo immediatamente tornati padroni del campo. Sono soddisfatto a livello personale perché, nonostante fossi reduce da un infortunio al ginocchio, ho avuto risposte positive contribuendo anche con una rete.
Adesso vi attende lo scontro diretto contro il Versilia. Cosa temete dei vostri avversari e quanto può essere importante allungare a +6 anche da un punto di vista psicologico?
F: La prossima partita è affascinante sotto molti profili e non solo perché interessa la zona alta della classifica, basti pensare alla caratura tecnica delle squadre. Sicuramente rispettiamo ma non temiamo l'avversario, come per tutte le gare, dobbiamo solo pensare a fare bene la nostra partita. Allungare sarebbe ovviamente bello, ma vista la lunghezza della stagione, nessun risultato sarebbe decisivo per nessuna delle squadre.
G: Il Versilia è una realtà di livello e una squadra forte in ogni reparto e con l'occasione di rifarsi dei punti persi subito contro una diretta concorrente.  Gli ingredienti per una grande partita ci sono tutti: noi siamo pronti. Comunque vada non sarà decisiva, è un campionato molto equilibrato e ancora lungo.
Siete tornati in C1 dopo un anno di "purgatorio" in C2. Quanto siete maturati rispetto alla vostra prima esperienza nel massimo campionato regionale?
F: Sicuramente l'esperienza aiuta tantissimo e le condizioni sono molto diverse rispetto al passato, ma visto il potenziale non possiamo e non dobbiamo dirci "completamente maturi".
G: A Siamo maturati molto e questo è stato grazie al minutaggio costante e soprattutto grazie ad un metodo di lavoro accurato e con obiettivi chiari. Ha inciso tanto anche l'aiuto dei compagni più esperti: con molti di loro abbiamo costruito un rapporto umano importante e il loro sostegno vale tanto.
Campionato che appare molto livellato verso l'alto. Oltre al Versilia quali squadre vi hanno maggiormente impressionato?
F:  In tutte le partite giocate ogni squadra è risultata preparata e ostica, questo rende il campionato stimolante e sorprendente. 
G:  Personalmente mi aspettavo un Versilia con questo rendimento. Delle squadre nelle prime posizioni, tutte sono molto forti, ma se devo esprimere delle preferenze dico Futsal Prato e Verag.
Quest'anno avete arricchito la rosa con giocatori di qualità ed esperienza. I vari Vasile, Bartoli, Taddeini, Principato.. cosa vi danno in più?
F: Il lavoro svolto dalla società sul mercato estivo è stato notevole; i nuovi compagni sono una grande e bella risorsa sulla conoscenza di questo sport, oltre che una certezza di garanzia di esperienza e qualità.
G: Hanno arricchito il ventaglio di soluzioni tecnico–tattiche e con la loro esperienza possono aiutarci molto. Siamo una squadra competitiva, ma la cosa bella è che possiamo migliorare ancora.
Parliamo un po' di voi. Come siete arrivati al calcio a 5 e che esperienze avete avuto nel calcio a 11? Cosa vi ha conquistato del futsal?
F: Ho conosciuto il mondo del Futsal in modo indiretto, tramite mio fratello gemello Gabriele a sua volta introdotto in questo mondo da un suo compagno di quella che sarebbe divenuta la sua ultima squadra di calcio a 11; questi lo mise in contatto con lo staff e la squadra del Futsal Pontedera. Tuttavia se a suo tempo mio fratello ha avuto una immediata empatia con lo sport, il mio coinvolgimento e trasporto sono stati meno immediati. Probabilmente era ancora troppo viva in me l esperienza del calcio a 11: i 20 anni spesi, tutte le sue controversie e le peripezie che difficilmente riuscivo ad archiviare. Al contrario Gabri è riuscito con grande decisione a metabolizzare quello che sarebbe divenuto il passaggio ad un'altra  realtà sportiva e non solo. Questa differenza si è tradotta infatti nel mio tardivo inserimento, di qualche mese successivo e differito (quasi un anno) nel tesseramento della squadra, rispetto a Gabri. Del calcio a 11 mi porterò sempre un bagaglio di momenti bellissimi e tante soddisfazioni dalle esperienze di Lucca, Firenze e Pisa con l'esordio con i professionisti all'Arena Garibaldi, la Nazionale e il confronto con compagni e giocatori che adesso calcano i massimi palcoscenici. Ovviamente si tratta di due sport  troppo differenti per essere comparati ma sono accomunati da due semplici elementi che accendono vibranti  la medesima passione: sfera tra i piedi e  compagni con cui condividere la gara e il cammino. Ciò che mi ha spinto a entrare definitivamente nel Futsal e poi nel proseguire è stato trovare tutti quei fattori e elementi sia tecnici e umani che nel calcio a 11 sono invece annientati e stuprati da dinamiche affaristiche e mafiose il cui fango sommerge e stravolge le espressioni tecniche e relazionali, lontane  dal merito tecnico. Nel futsal ho invece trovato quelli che sono i presupposti  per divertirsi: serietà, semplicità e trasparenza rivestite al contempo da grande professionalità.
G: Non conoscevo il mondo del futsal prima di iniziare a praticarlo. Ero immerso fin da piccolo nel calcio a 11. Il calcio però cominciava ad annoiarmi perché non poterlo praticare a livelli stimolanti era avvilente e frustrazione e rabbia per le solite dinamiche sporche in cui mi imbattevo già da piccolo mi avevano portato al disamore per quel mondo. Per l'ambiente, non per lo sport.  Così un mio caro amico, comprese la mia situazione e mi parlò del Futsal Pontedera come un posto che mi avrebbe restituito entusiasmo, dove avrei trovato persone oneste e limpide. Telefonai a Sardelli e a Marinaro, subito mi resi conto delle affinità nel modo di pensare e di comportarsi e questo fu il primo passo per cominciare. Del futsal mi hanno conquistato la creatività, l'intensità, l'1vs1, in generale molto più che nel calcio c'è un coinvolgimento totale: nelle singole azioni tutti i giocatori sono attaccanti e difensori, le azioni si susseguono, i cambi liberi rendono la panchina più partecipe e questo coinvolge anche il pubblico. Questi ingredienti fanno del futsal una ricetta vincente e che in Italia è destinata a piacere a sempre più persone. Dopo gli esordi nella scuola calcio del LuccaSette, ho trascorso quattro anni nella Fiorentina. Poi una breve parentesi alla Lucchese e infine Pisa con la cui dagli Allievi Nazionali sono arrivato alla Prima Squadra sotto gli ordini di Piero Braglia in Lega Pro. Quando Braglia lasciò il Pisa, provai un anno tra Serie D ed Eccellenza, ma quelle esperienze non mi stimolarono.  Così cominciò il mio Futsal.
Chiudiamo con una domanda Marzulliana. Cosa ruberebbe in campo Fabrizio a Gabriele e cosa ruberebbe invece Gabriele a Fabrizio?
F: A Gabri ruberei tante qualità perché è un giocatore fortissimo! Abbina importanti mezzi tecnici e atletici a grande tenacia e determinazione su ogni pallone, questo è quello che mi impressiona maggiormente, nonostante si possa dire lo conosca da qualche anno ormai. Lo vedo migliorare e con tanta voglia di continuare a farlo, anche questo mi ispira. Ci tengo infine a ringraziare la redazione di Pallaalcentro e tutti i suoi collaboratori perché contribuiscono significativamente alla crescita e diffusione di questo bellissimo sport dalle molte ancora inesplorate potenzialità!  ...Buona stagione a tutti!
G: Sono un suo fan perché sono un'esteta del gioco e la sua tecnica e classe spiccano tra le sue qualità, rendendolo sempre imprevedibile in ogni zona del campo e, anche se stanco, gi consentono di prepararsi bene alla conclusione a  rete e segnare molti gol. Quindi gli ruberei un po' di tecnica, quella che adopera con il piede mancino in particolare.