A2 Femminile: Carlesi si racconta


09/12/2021 - Il tecnico del San Giovanni si racconta dopo l´operazione al cuore e il ritorno in panchina

Nella vita ci sono momenti di passaggio che condizionano il proprio essere e il modo di percepire passioni e quotidianità. Le cosiddette "slinding doors", le porte scorrevoli che possono indirizzare il cammino in una direzione o nell'altra. A volte sono dettate da scelte personali, altre dal signor Destino. Quest'ultimo ha bussato qualche settimana fa alla porta di Mirko Carlesi, tecnico del San Giovanni. Il cuore che all'improvviso fa le bizze. La corsa in ospedale. L'operazione. Una stagione iniziata con grande entusiasmo che avrebbe potuto anche chiudersi così, perché con la salute non si scherza. Ma la vita, quella vera, quella a cui si rimane aggrappati quando si entra in una sala operatoria, incrocia spesso la strada con quella sportiva. Perché sentirsi vivo non è soltanto tornare alla quotidianità, ma anche e soprattutto nutrirsi della passione che quello che più si ama riesce a regalare. E così Mirko Carlesi, a tempo di record, è tornato a sedersi sulla panchina della sua squadra, sostenendo le sue ragazze da bordo campo e dimostrando che si può reagire anche quando qualcuno prova a chiuderti il sipario in faccia e hai voglia di restare sul palco a recitare il tuo spettacolo. 
Mirko hai vissuto un momento drammatico della tua vita, uscendone per fortuna senza conseguenze. Domenica sei tornato in panchina. Quanto ti ha aiutato la voglia di futsal nelle ultime settimane?
Sono stati realmente momenti difficili, soprattutto per la mia famiglia, che nell’ultimo anno ne ha passate veramente troppe. Fortunatamente grazie all’intervento di persone competenti ed eccezionali sono ancora in piedi. Con qualche cicatrice in più, ma ancora in piedi. Il futsal ormai è parte integrante della mia vita, è una passione forte a cui dedico molto tempo, per questo ho cercato di affrettare i tempi per rientrare il prima possibile. Avevo bisogno di rivedere le mie guerriere allenarsi e dare tutto, come sempre. Tutto è stato agevolato anche da una nuova presenza costante nella mia vita, che mi aiutato nel momento più buio e che mi ha fatto ricordare che solo lottando possiamo uscire da questo tunnel per rivedere presto la luce. Le mando un bacio ovviamente. 
Il tuo ritorno è coinciso due settimane fa con la vittoria nel derby contro il Pistoia. Una partita interpretata benissimo dalle tue ragazze. 
Sono rientrato in un momento complicato, sembrava che alcune certezze fossero svanite; ma con dedizione ed impegno le mie Guerriere sono riuscite a capire che la domenica ci dobbiamo in primis divertire e che nel momento difficile dobbiamo restare unite. Ddopo averle riviste in settimana ero convinto che potevamo fare una grande prestazione e così è stato. 
Siete rientrate in zona playoff. Avete affrontato un turno di riposo poi domenica Roma in trasferta e Mediterranea in casa prima della sosta. Sono le partite che possono dire che campionato farà il San Giovanni?
Il valore delle mie ragazze è infinto e non saranno certo due gare a determinare dove saremo da qui a maggio. Come ho detto in precedenza, e come dirò sempre, dobbiamo guardare partita per partita e tireremo le somme solo a fine campionato. Certamente dobbiamo tenere in mente gli obbiettivi che la società ci ha imposto, ovvero la salvezza il prima possibile e la crescita complessiva di questo straordinario gruppo di ragazze. 
La tua scelta professionale da qualche anno è ricaduta sul femminile, ci puoi spiegare i motivi?
In tanti mi chiedano sempre questa cosa, ma la risposta è più semplice di quello che si può pensare... perché sono scarso (ride ndr). Ogni tanto forse mi piace scherzare su questa cosa, perché qualcuno ritiene che il femminile sia un passo indietro rispetto al maschile. Parlando seriamente, penso che per me non c’è gioia più grande nel vedere un gruppo squadra che fa chilometri senza chiedere un rimborso, che si allena ad orari impensabili, che fa dei sacrifici immani per essere considerato alla pari di qualche collega con gli attributi. Se si deve dire la verità, qualche giocatrice ne ha molti di più dei colleghi maschi. Per questo la mia passione sarà sempre dedicata a chi ha realmente fiducia in me e nelle cose che propongo. E questo nel Femminile è una costante e a me basta per essere felice sedendomi su una panchina.