LA LETTERA


01/08/2012 - L´ex presidente dell´Isolotto, Giuliano Borsieri, racconta la sua verità

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dall´ex presidente dell´Isolotto Fondiaria, Giuliano Borsieri, sulla sua uscita dalla società fiorentina.

Prendetela come una verità, la mia verità. La verità di una persona che ha passato tre lustri a costruire qualcosa di bello ed importante (così dicono gli altri) per lo sport fiorentino, per il quartiere Isolotto, per tanti ragazzi ed anche, ma sì, anche per me che ci ho messo tempo, passione, sudore, onore ed amore. E poi fiducia, tanta fiducia in chi mi stava accanto. E qui casca l´asino: la fiducia che è stata tradita da persone da me vicine e che mai avrei pensato potessero arrivare a tanto. Tutto cominciò un´amena sera del 3 maggio u.s., quando il presidente attuale indisse e tenne in tutta fretta una riunione di consiglio alla quale io non potei partecipare, delegando a rappresentarmi Simone Ragazzini. In quella sede fu deciso di effettuare di lì a poco l´assemblea dei soci, con argomento di discussione l´analisi economica della società. Ed invece andò in tutt´altro modo. Mi trovai di fronte 24 persone con larga rappresentanza della squadra femminile e capii subito l´anomalia del contesto: nessun appello personale nonostante la presenza di un elenco analitico dei soci, volti per lo più sconosciuti e Maurizio Colella che parla a nome di tutti i suoi protetti: “Propongo l´estromissione del signor Giuliano Borsieri dalla società – dice il Colella – per comportamenti non corretti nei confronti di rappresentanti della società e per amministrazione allegra. Tengo a precisare che non ho mai negato di avere reagito una volta con impulso ad un´ennesima provocazione, fatto però che rappresenta la classica eccezione che conferma la regola di una correttezza massima da me tenuta con tutti nel corso degli anni, come può essere facilmente testimoniato da decine e decine di persone. Per quanto riguarda l´accusa di allegra amministrazione, ribadisco ancora una volta che tutte le scritture contabili erano perfettamente in regola e, soprattutto, avallate e firmate dall´allora responsabile commerciale ed attuale presidente signor Daniele Bonucci. Mi sto stancando di tutte queste accuse che servono ai signori solo a mascherare il vero scopo del golpe, cioè farmi fuori! Facciano nomi e cognomi, citino fatti concreti, altrimenti tacciano. Morale della favola, votazione effettuata ed estromissione mia, di Parronchi e Sguanci ed oplà, in un secondo, spazzato via da casa mia. E´ vero, il contentino l´avevano lanciato, offrendomi la carica di presidente onorario, ma erano talmente in buona fede che in men che non si dica hanno cambiato la serratura del mio ufficio. Non ho quindi raccolto l´osso, ma non mi sono arreso e di tutto questo caos sono state informate tutte le istituzioni competenti, ed io sto procedendo per vie legali al fine di tutelare i miei interessi e la mia onorabilità. Nel frattempo seguirò la squadra dall´esterno in attesa degli sviluppi che stabilirà il tribunale. Certo, vedere certe cose e certi comportamenti non mi fa piacere: smantellare tutto lo staff dirigenziale e tecnico del settore giovanile, dopo un´annata fantastica con la vittoria di due campionati e senza nemmeno una festa per onorarli, pensando anche che quest´anno ricorre il ventennale della nascita della società, non fa altro che tristezza. Fa rabbia invece sapere che ragazzini vengono trattenuti contro la loro volontà, con il ricatto di o rimanete qui o smettete di giocare , cosa che è stata sempre contraria al nostro spirito. Per finire, e scusate la lungaggine, mi riallaccio all´inizio di questo mio scritto: la fiducia è una cosa seria e va meritata sul campo. E qualcuno, in via dei Bassi, dovrà vedersela con la propria coscienza e con lo sguardo severo di Massimo Egiziano che, da lassù, chissà quante ne dirà. Ci volevi tu, amico mio!

Grazie – Giuliano Borsieri