All´Argentina non riesce il miracolo di Asuncion 2003, quando battendo 1–0 il Brasile conquistò la sua unica Copa America. Nel primo dei quarti di finale dei mondiali thailandesi l´albiceleste ha accarezzato a lungo il sogno di ripetere quell´impresa, chiudendo il primo tempo sul 2–0 grazie alle reti di Rescia e Borruto e dopo non aver sfruttato la superiorità numerica derivante dall´espulsione di Jé. La nazionale di Larranaga sembrava poter estromettere i campioni del mondo in carica, aiutata anche dai legni, ma nella ripresa il Ct verdeoro Pipoca si gioca la carta Falcao. Il fenomeno non sta bene, gioca praticamente da fermo, ma ha la capacità di mettere paura all´Argentina e di far alzare il morale dei compagni. Il numero 12 entra prima in campo per calciare una punizione e poi per offrire il proprio contributo di classe ed esperienza. Al 12´ Neto accorcia le distanze con un sinistro chirurgico e un minuto dopo lo stesso Falcao, in posizione di pivot, batte l´incolpevole Elias. Il Brasile gestisce bene i cinque falli a carico, l´Argentina nemmeno tenta gli uno contro uno per mettere in difficoltà la retroguardia avversaria e si va così ai supplementari. Dove Falcao si veste da salvatore della patria, realizzando a 18´´ dalla fine del primo tempo il gol del sorpasso. Nel secondo tempo supplementare l´Argentina, stanca ed abbattuta moralmente, non riesce ad impensierire Tiago, sfruttando male Elias come portiere di movimento. Finisce così con il Brasile che vola in semifinale, traguardo sempre raggiunto in tutte le edizioni dei mondiali, siano esse targate Fifusa o Fifa. Per l´Argentina il rimpianto per aver sprecato un´occasione più unica che rara.