Il mercato degli stranieri in Italia


16/08/2021 - 1^ puntata – Gli anni novanta e il primo decennio del nuovo millennio

Fuoriclasse assoluti se ne sono visti in Italia anche nel periodo "novecentesco", sia nell'epoca non ancora toccata dal fenomeno degli oriundi che in quella successiva, in cui lo slot a disposizione era limitato ad un solo straniero, fosse stato esso comunitario e extracomunitario. Alcuni sono arrivati all'apice della carriera, altri meno. I primi e più assidui frequentatori della Serie A sono stati gli slavi: Mico Martic (1964), prelevato 27enne nel 1991 dal Verona, Velimir Andrejic (1967), 25enne nel 1992 a Bologna, Andrija Vujovic (1967) 27enne nel 1993 alla Bnl Roma, Goran Eklic (1965), 31enne nel 1996 al Petrarca Padova. Seguiti poi negli anni successivi da una nuova mandata con Simeunovic, TomicicSvigirGacnikDelpontGrdovic, tutti nazionali dei rispettivi paesi. Nel 1998 il Torino piazzò uno di quei colpi destinati a fare la storia, ingaggiando il capitano della nazionale spagnola Javier Lorente (1970), allora 28enne. Forse si tratta del più grande acquisto, in relazione al valore del giocatore e alla sua età, mai fatto da un club italiano. Ma a fine stagione i piemontesi, da campioni d'Italia, chiusero i battenti e Lorente hanno continuato ad ammirarlo nella Liga. Ci sono stati tanti nazionali argentini, che hanno sempre priviliegato l'Italia per l'approdo in Europa. Carlos Sanchez (1975), lanciato appena 23enne dal Genzano; Esteban Gonzalez (1977), che il Reggio Calabria fece esordire 21enne; Leandro Planas (1975), 23enne e Pablo Parrilla (1974) 24enne alla Roma Rcb; Mariano Tallaferro (1974), 24enne alla Lazio; Rodrigo Petillo (1977), 21enne a Pescara; Diego Giustozzi (1978), 20enne al Firenze; Pablo Ranieri (1978), 21enne al Prato; Cristian Bresciani (1977) 24enne al Torino; Marcelo Gimenez (1977) 24enne a Ischia in A2. 
Il primo vero brasiliano fuori categoria, senza dimenticarsi del povero Dirceu, che arrivava dal calcio, di Barros del Chieti e Leonardo della Lazio, è stato senza ombra di dubbio Junior (1972), che aveva 25 anni quando nel 1997 diventò il re di Augusta. 
La lista dei campioni brasiliani con doppio passaporto è invece lunghissima, iniziata da Dadà Franzoi, Veronesi e Nando Grana, proseguita con Deco Vicentini, Foglia, Previdelli, Montovanelli, i fratelli Bertoni, Dudu Morgado, Marcio Forte, Caio, Bacaro, 
I primi anni 2000 ci regalano anche altri stranieri di primissimo piano. Il primo lo porta in Italia il Prato, che scommette sul capitano della nazionale paraguayana Carlos Chilavert (1976), che a 24 anni si prende lo scettro di miglior giocatore della Serie A. L'anno successivo il club toscano si ripete, acquistando il brasiliano Claudinho (1976), fresco campione d'Europa e del mondo con il Caja Segovia ,mentre la Lazio controbatte con il colossale pivot Leandro (1973). A Reggio Calabria il nazionale uruguayano Skurko (1971) e a Ciampino il nazionale giapponese Sagane (1973).
Il 2002 è un anno storico, perché per la prima volta arriva un campione del Mondo a giocare nella Serie A. E' ancora il Prato a piazzare il colpaccio, prelevando dal Brasile Sandrinho (1973), devastante nel suo decennio in Italia. Il Perugia di Gaucci acquistò il compianto Rogerio, prelevato a 24 anni dal Jaraguà dopo il Mundialito di Reggio Calabria giocato con il Brasile. Altro caso atipico è quello di Dimas (1986), che il Napoli ingaggia 22enne dall'Inter Movistar nel 2008 e che trascorrerà gran parte della propria carriera nel nostro paese, dove ancora ci delizia. 

Nel nuovo millennio sono arrivati molti nazionali sudamericani, spesso giovani e ancora alla ricerca della ribalta internazionale. A cominciare dagli argentini: Garcias (1978) nel 2000 a 22 anni nel Torino; Wilhelm (1982) a 23 anni nel 2005 ad Arzignano; Battistoni (1983), a 22 anni nel 2005 in A2 a Colleferro, Cuzzolino (1987) nel 2006 a 19 anni ad Arzignano; Rescia (1987) e Borruto (1987) entrambi nel 2008 a 21 anni a Napoli; Taborda (1986) nel 2009 a 23 anni in A2 nel Napoli Vesevo. I paraguayani dei gemelli Ayala (1985) di Velazquez (1984) arrivati a 20 e 21 anni al Montesilvano o del portiere Gazolli (1986), a 21 al Napoli. Parliamo del 2005 e del 2006. Ancora a Napoli, appena 19enne, nel 2009 arriva il Cholo Salas (1990). Un anno in meno, nel 2011, lo ha il Cholito Salas (1993), quando arriva alla Lazio. 
In nazionale aveva già esordito ai Mondiali 2004, ma per vederlo per la prima volta in Italia si è dovuto aspettare il 2007. Parliamo di Seco Zanetti (1976), portato in Serie A dal Napoli a 31 anni dopo stagioni di gloria in Spagna. Nel 2010 il Pescara porta in Italia una colonna del Barcellona, ammirato quasi per un decennio in Spagna: PC (1974), che arriva in Serie A a 36 anni suonati. Nel 2011 ecco Euler (1977) centrale del Brasile vicecampione del mondo nel 2004, in Italia a 34 anni dopo una carriera di altissimo livello tra Brasile e Spagna, soprattutto Playas de Castellon. Quello stesso anni i Lupi ingaggiarono un'altra stella del Brasile 2004, Pablo (1979), arrivato in Veneto a 32 anni, anche lui dopo diversi anni nella Liga. Il Venezia di Gigi Pagana si assicurò le prestazioni del nazionale portoghese, e stella dello Sporting, Bibi (1980), protagonista al Mondiale 2008. Anche lui over 30. L'Augusta piazza il colpo a sensazione, convincendo uno dei giocatori di ogni epoca, il bicampione del mondo Fininho (1972), a sperimentare la Serie A alla soglia dei 40 anni.