Verso Isolotto Fondiaria–Pellettiere


21/12/2012 - Parla Antonio Gaggioli, uno degli ex illustri

Si avvicina la super sfida tra Isolotto Fondiaria e Pelletterie e a poche ore dall´inizio del match abbiamo voluto sentire uno degli ex illustri, Antonio Gaggioli, oggi dirigente dei rosanero ma negli ultimi anni uno dei protagonisti dei successi a livello giovanile dell´Isolotto.
Antonio, stasera c´è Pelletterie–Isolotto. Tra i tanti ex in campo e fuori ci sarai anche tu. Sensazioni?
Tanti anni passati in via dei Bassi non si cancellano così, con un colpo di spugna e lasciare casa non è mai indolore. Appena è uscito il calendario ho fatto come gli struzzi e mi sono detto: “meno male con l´Isolotto si gioca all´ultima giornata, c´è tempo”. Ora quel tempo è arrivato ed è giunto il momento di pensarci. Ma è dura. E´ dura pensare che al Pala Isolotto ci entrerò da avversario, è dura pensare che il tifo non sarà per l´Isolotto. Sono talmente pieno di emozioni che addirittura non so se ce la farò ad assistere al match. Deciderò sul momento.
Il pronostico pende dalla parte dell´Isolotto. Tu che partita ti aspetti?
Onestamente credo che l´Isolotto sia e non possa che essere favorito. Troppo forte ed attrezzato l´organico a disposizione di mister Chiappini, composto da giocatori di categoria sDuperiore, ultimo il super Bearzi, e che in B potrebbe lottare per i play off. Ci sono poi il fattore campo e lo stimolo del sorpasso in vista che spingeranno ulteriormente l´Isolotto. Questo non significa che il Pelletterie stenderà un tappeto rosso e che resterà inerme, anzi lotterà e cercherà di dare il massimo come sempre. Poi il campo darà il suo responso.
Negli ultimi anni sei stato responsabile del settore giovanile dell´Isolotto. Vedere ragazzi come Usai, Margutti e Pini giocare in prima squadra ti gratifica?
Penso che il lavoro svolto negli ultimi anni da tutto il settore giovanile Isolotto Fondiaria sia stato di ottima fattura, i risultati sono lì a dimostrarlo. E non per, o almeno non solo, per i campionati vinti, ma soprattutto per la quantità e qualità dei ragazzi che poi si sono affacciati nel mondo dei grandi con autorità. Oltre ai citati Usai, Pini e Margutti, diciamo la punta dell´iceberg, ci sono ulteriori giovani in rosa Isolotto ed altri migrati in nuove realtà che si stanno comportando altrettanto bene. Tutto questo, oltre che gratificarmi, mi fa un grandissimo piacere per tutti loro, ai quali non sono affezionato, di più.
Cosa ti ha convinto questa estate a sposare il progetto del presidente Fanfani?
Una cosa che mi ha sorpreso e, chiaramente, mi ha fatto piacere, è stato l´avere tanti attestati di stima da parte di diverse società che volevano la mia collaborazione. Approfitto dello spazio che mi concedi per ringraziare ognuna di loro, ognuna degna della mia massima considerazione. Perché ho detto sì al presidente Fanfani? Da subito mi è sembrato un ambiente familiare, senza troppe pressioni, con dirigenti dalle idee semplici ma chiare. Poi tutti, dirigenti, tecnici, giocatori e giocatrici, mi hanno accolto come se fossi stato da sempre uno di loro, facendomi sentire da subito al centro del sistema Pelletterie, e questo è stato veramente importante.
Che idea ti sei fatto di questo campionato di C1?
E´ un campionato interessante, forse con meno picchi qualitativi rispetto al nazionale, ma sicuramente pieno di fascino. Moltissime squadre sanno il fatto loro, con tanti giocatori bravi ed allenatori in gamba. Poi ci si confronta con realtà diverse, basti pensare alle tipologie di campi dove si gioca, ed alla fine sono e saranno trenta giornate di emozioni forti, con il risultato quasi mai scontato. Certo è che per arrivare in alto, oltre ad avere la squadra forte, è fondamentale la continuità nel rendimento e nei risultati, e tanta umiltà. Se non hai la mentalità giusta alla lunga paghi dazio.