Chiacchierata con Renzo Bellandi, tecnico della Sangiovannese


20/04/2011 - L´allenatore dei valdarnesi a 360°. Parla di giovani, rappresentativa, serie B e del bilancio della sua stagione
Di Nicola Giannattasio

Stagione finita per molte squadre toscane e inizia così il tempo dei bilanci. Abbiamo contattato telefonicamente Renzo Bellandi, tecnico della Sangiovannese, con cui abbiamo fatto il punto sulla stagione dei valdarnesi e affrontato in maniera ampia la tematica dei giovani, soprattutto all´indomani del flop della Rappresentativa al Torneo delle Regioni.
Renzo, per la tua Sangio un buon settimo posto finale, condito anche dal secondo miglior attacco del torneo. Soddisfatto?
Il bilancio è più che positivo. Se consideriamo che ci siamo salvati a quattro giornate dalla fine, "rischiando" addirittura di arrivare ai playoff, non possiamo che essere contenti. La società mi aveva chiesto un campionato tranquillo, cercando di far crescere i giovani. Ci siamo riusciti ed ora i vari Pasqui, Bertocci e Grisafi sono pronti per recitare nella prossima stagione un ruolo da protagonisti assoluti nel campionato di C1. Inoltre ce ne sono molti altri che sono già in rampa di lancio.
Qual è il segreto, se c´è, per riuscire a trasformare dei giovani talenti in giocatori pronti ad offrire un contributo importante?
Farli giocare e dargli l´opportunità di fargli vedere quello che valgono. Da questa idea siamo partiti qui a San Giovanni. Poi stava a me insegnargli i trucchi del mestiere. Facendogli capire che il calcio a 5 è completamente diverso rispetto al calcio, visto che magari l´approccio è sempre quello di chi ha conosciuto questa disciplina tramite tornei. Poi è normale, loro devono avere umiltà e voglia di imparare. A noi allenatori il compito di dargli spazio.
Parlando sempre di giovani, o comunque di giocatori emergenti, qual è il tuo podio ideale nel campionato di C1 di quest´anno?
Molto bravo è Saccardi, il pivot del Firenze, così come quello dell´Impruneta, Ugolini. Quest´ultimo è giovanissimo e ha tutte le qualità per fare molto bene. Poi aggiungo Festa del Valdarnia. Questi tre sono i più interessanti.
Che campionato di C1 hai visto?
Bello, tirato fino alla fine. Sicuramente interessante. Vinto dalla squadra più forte, con il migliore organico e con il budget più elevato a disposizione. Complimenti alla Misericordia. E complimenti a noi che siamo una delle due squadre capace di vincerci.
Spazio ai playoff, chi vedi favorito?
Io pronostico una finale Progetto Lana – Pisa Soccer Five. Con la seconda leggermente favorita perchè più esperta a questi livelli, con giocatori abituati a categorie superiori. Poi hanno grande entusiasmo visto il loro girone di ritorno. Detto questo, il Progetto Lana ha disputato un campionato fantastico.
Qual è stata la grande delusione della stagione?
Indubbiamente per tipo di rosa e qualità La Fondiaria, che doveva essere una protagonista indiscussa del campionato. Poi non so cosa sia successo, non essendo dentro l´ambiente non posso sapere cosa non ha funzionato o di chi siano le responsabilità. Quel che è certo è che hanno deluso enormemente.
Nota dolente degli ultimi giorni. I risultati della Rappresentativa Toscana, che ha chiuso il proprio gironcino a zero punti.
Questo dovrebbe far riflettere tutto il movimento. Personalmente non giudico le scelte del selezionatore, che è bravo e competente. Il problema credo sia stata la gestione del gruppo. Faccio l´esempio di Bertocci, perchè so come sono andate le cose. Juber è stato convocato per due anni, per poi essere messo in concorrenza con Willian, che ha un ruolo ben diverso. Ma il problema non è questo. E´ che un ragazzo sempre convocato, un giocatore importante anche nel suo club non si può lasciare a casa senza dargli una spiegazione o fargli una telefonata. Sono stato interpellato su Ioio e io ho spiegato che il ragazzo da dicembre non fa più parte della prima squadra per scelta sua. Non si allena nè gioca con noi, però viene convocato. A questo punto se il selezionatore vuole collaborazione vada a cercarla da altri, da me non l´avrà più. Detto questo, le scelte tecniche le rispetto, ma non mi è piaciuto come si è comportato con i ragazzi e con la società. Per quanto riguarda le sconfitte al Torneo delle Regioni, sono sicuramente un record negativo, anche se non posso esprimere un giudizio tecnico dato che non ho visto le partite. Comunque in ogni caso secondo me il selezionatore deve essere esterno alle squadre, avendo così la possibilità di visionare i ragazzi durante le partite e non cadere in situazioni ambigue.
In Toscana i giocatori che fanno la differenza sono sempre gli stessi da anni. Cosa deve cambiare?
Il problema è sempre lo stesso, quanta voglia si ha di investire sui giovani?. Il Vicarello sta facendo un ottimo lavoro, così come noi, che in due anni abbiamo tirato fuori cinque giocatori buoni per la prima squadra. Spesso e volentieri juniores e under 21 vengono fatte per non pagare una multa. Non si formano allenatori, non si formano dirigenti. Un campionato under 18 in questo modo ha poco senso, perchè le cose fatte per obbligo non sono mai le migliori. Sarebbe quasi meglio tornare alle quote obbligatorie.
Dopo molti anni hai visto la B con sguardo distaccato. Che giudizio dai sulle toscane.
A parte l´Isolotto, di cui mi dispiace moltissimo la retrocessione perchè sono legatissimo ai ragazzi, direi che tutte hanno centrato l´obiettivo iniziale. Mi dispiace per la Poggibonsese, una sorta di eterna incompiuta, che parte ogni anno con ambizioni importanti per poi fermarsi sul più bello. Il Prato sta facendo cose eccezionali, ma dovrebbe porsi il problema di un ricambio generazionale, perchè ci sono giocatori molto in là con gli anni e se non investiranno sui giovani sarà difficile andare avanti. Il Livorno ha fatto un campionato oltre ogni aspettativa, una salvezza da 10 e lode. Per L´Oasi se arriverà la salvezza sarà come aver vinto l´ennesimo scudetto. Grosseto invece è una creatura strana, poteva fare di più, ma ha comunque raggiunto l´obiettivo.
Si parla tanto nelle ultime settimane di possibili fusioni, anche tra società importanti. Che ne pensi?
Dipende dallo spirito con cui si fanno le fusioni. Se si fanno per migliorare ben vengano, se invece si fa per rabberciare una squadra invece che due, allora è meglio farne a meno. L´importante è che ci sia un progetto concreto, che è la base di tutto. Altrimenti non ci guadagna nessuno.
Quali sono i progetti di Renzo Bellandi per la prossima stagione?
Ci sono tutti i presupposti per cui il rapporto con la Sangiovannese possa proseguire senza problemi. Qualcuno diceva che ero confermato ancor prima di raggiungere la salvezza. Io sono stato benissimo, con dirigenti e ragazzi ho instaurato un ottimo rapporto e credo che proseguiremo anche l´anno prossimo questo bel progetto che passa dai giovani.