Intervista a Marco Laurenti, tecnico del Deportivo Chiesanuova


23/04/2011 - L´allenatore della formazione promossa in C1 racconta la cavalcata della sua squadra
Di Nicola Giannattasio

Marco Laurenti è tipo piuttosto schivo, ma dopo aver condotto il suo Deportivo Chiesanuova ad una storica promozione in C1 non poteva esimersi dal raccontare questa straordinaria stagione. Ne è venuta fuori una chiacchierata interessante che ha toccato più punti.
Marco, dopo anni di ottimi piazzamenti è arrivata questa promozione.Quanto inattesa???
Totalmente inattesa. Non ci siamo mai posti obiettivi se non quello di chiudere la stagione senza rammarico, con la consapevolezza di aver fatto il massimo nelle nostre possibilità. Quest´anno possiamo proprio dire che di più non si poteva fare.
Qual è stato il segreto della vostra cavalcata?
Sicuramente la forza di un gruppo composto da ragazzi meravigliosi. Sono stati capaci di comprendere, col passare delle giornate, che si poteva veramente arrivare in alto. Certo vincere aiuta a vincere, dd un filotto di dodici vittorie consecutive produce tanto morale e fiducia nei propri mezzi…
Come giudichi il livello medio del campionato appena concluso?
Appiattito verso il centro. Le squadre vincitrici gli anni passati erano costruite per farlo e centravano gli obiettivi grazie ad organici ampi e composti di giocatori tutti molto forti. Quest´anno ho riscontrato molto equilibrio e risultati quasi mai scontati, ma anche minori individualità e di conseguenza un livello medio più basso rispetto alle ultime stagioni.
Ai play–off chi vedi favorito per la promozione?
La Terranuovese era favorita già per la promozione diretta, ha vinto la coppa Toscana, e non può non esserlo adesso. E´ la squadra più forte ed avrà il vantaggio della posizione di classifica e del fattore campo. Disputare la gara di ritorno davanti al pubblico di Terranuova sarà compito difficilissimo per chiunque.
Che Deportivo Chiesanuova sarà quello dell´anno prossimo?
Il solito di sempre. Quello della pizza e birra a prescindere dalla categoria. Quello di ragazzi che si autotassano per pagarsi tutte le spese, dall´iscrizione alle trasferte. Per questo è difficile inserire giocatori già conosciuti. Non perché non li vorremmo, ma perché a queste condizioni non ci verrebbero.
Domanda d´obbligo dopo il flop al Torneo delle Regioni. Cosa non va nel nostro movimento?
Intanto purtroppo il flop è di tutta la Toscana dato che cinque selezioni su sei, tra calcio e calcio a 5, sono uscite al primo turno e l´unica che lo ha passato ci è riuscita solo grazie ad una catena di risultati quando ormai non ci sperava più. Io non so cosa non vada come secondo me non lo sanno in tanti, troppi, che si limitano a dire che molte sono le cose che non vanno. Invece sarebbe meglio entrare nel merito e produrre idee piuttosto che limitarsi ad esprimere giudizi negativi. Il primo aspetto su cui bisognerebbe crescere è proprio quello della volontà di esser propositivi e magari un po´ più uniti. Anziché solo e soltanto distruttivi e con un pizzico di invidia in eccedenza. Certo le grandi cose si fanno dalle piccole cose e su queste sicuramente si potrebbe iniziare a lavorare.