Chiacchierata con Nico Lami, selezionatore della Rappresentativa


26/04/2011 - Il tecnico fa il punto dopo il Torneo delle Regioni

Di Nicola Giannattasio

Finito il Torneo delle Regioni, tempo di bilanci amari per la Toscana. Abbiamo deciso di affrontare l´argomento con uno dei diretti interessati, il selezionatore della rappresentativa maschile Nico Lami.
Nico,  risultati contano e la classifica parla chiaro. Come analizzi questo insuccesso?
Abbiamo giocato la prima partita contro la Puglia. Sotto subito uno a zero su autogoal, avrebbe spezzato le gambe a chiunque, invece abbiamo reagito pareggiato e creato gioco e occasioni. Sotto 3–1 con due prodezze di Abdala (italoArg) (punizione nel sette e una cannonata sotto la traversa) siamo andati al riposo sul 3–2. Rientrati abbiamo pressato e messo in crisi l´avversario, trovando il pareggio. A questo punto il portiere pugliese ha fatto 4 miracoli negandoci il vantaggio. Sotto 4–3 su un fallo laterale nostro che l´arbitro ha invertito, abbiamo subito il colpo prendendo anche il 5–3. Ultimi 6 minuti col portiere di movimento giocato tipo “Spagna” ossia piramidale, abbiamo fatto il 5–4 e avuto 3 occasioni nitide per pareggiare. La Puglia ha vinto sabato mattina il Torneo delle Regioni, con una squadra assolutamente superiore a noi, composta da 4 giocatori del LC Martina, vincitrice di C1, coppa Italia C1, U21, Coppa Italia Nazionale U21, insomma una corazzata con un brasiliano e un argentino extraterrestri e un portiere incredibile. Possiamo dire di aver giocato alla pari contro la Puglia tanto che il mister e dirigenti a fine gara ci hanno detto: – Questa era la finale – Dopo questa gara, abbiamo avuto un netto calo psicofisico trovando la Lombardia che si giocava il primo posto del girone, mentre noi eravamo praticamente già fuori avendo perso la prima. Le ultime due gare ho dato spazio a tutti i convocati perche potessero fare un´esperienza importante. Questo è stato il nostro Torneo. Il problema fondamentale però, è che non siamo competitivi a livello nazionale (e non lo saremo per i prossimi anni se non ci sarà una rifondazione del movimento giovanile). Questo non lo dico io, ma lo dicono i risultati. Il prossimo anno la rappresentativa sarà formata dai 1992, e al momento la situazione non è incoraggiante. Non c´è squadra Toscana, considerata "forte" che uscita dai confini, sia riuscita ad ottenere risultati. Agli ultimi playoff nazionali le varie Vicarello, Tirrenia, Pisa SF hanno sempre perso da squadre liguri, umbre e non da formazioni fenomenali venete laziali o pugliesi. Le final four di coppa Italia vedevano solo una squadra di C1. I nostri campionati sono praticamente tutti uguali. I nostri ragazzi sono bravissimi, sono il massimo, trasformano al meglio ciò che noi gli diamo. Il problema è che quello che noi gli diamo in termini di possibilità, qualità, esperienza, nozioni e preparazione è poco se confrontato con le realtà extra Toscana.
Sono piovute critiche da più parti. Quanto ti senti responsabile di questi risultati?
Se fai riferimento all´intervista di Renzo Bellandi, come ti ho anticipato di persona, non ho intenzione di alimentare polemiche e quindi preferisco non addentrarmi in un contraddittorio evidenziando le inesattezze che ho riscontrato, questo chiarimento ho preferito farlo direttamente con l´interessato. Riguardo l´aspetto di avere una responsabilità totale ti posso dire che ne parlavo con l´addetto stampa proprio prima di una gara. Quando mancano venti minuti all´inizio di una partita della rappresentativa, ti senti (se ci tieni veramente) il peso di tutto il movimento regionale sulle spalle. E´ una bellissima sensazione, anche quando sai che il movimento che rappresenti è ormai uno dei tre più indietro a livello nazionale come riportati nell´intervento di tre domeniche fa a Roma, di Tonelli presidente della divisione calcio a 5. I ragazzi hanno dato il massimo, anche quando si sono resi conto che in campo c´era gente che andava fisicamente il doppio e che aveva una preparazione superiore. Riguardo la responsabilità, in questi casi è sempre l´allenatore il responsabile, ed è giusto che sia cosi.
Siamo effettivamente così indietro rispetto alle altre regioni? Dov´è finita la Toscana che una decina di anni fa vinceva gli scudetti?
Dove sia finita la Toscana non lo so, quello che vedo è che quando Prato vinceva scudetti, c´era San Paolo, San Michele, IGP che giocavano in A1 e A2 oggi la categoria “massima” in cui militano le toscane è la B. Tra l´altro, e questo dovrebbe far riflettere, i giocatori di quel San Paolo, di quel Prato, di quel San Michele, IGP ecc sono i soliti che oggi sono in B e C1. Siamo rimasti li, mentre gli altri sono andati avanti. Non abbiamo settore giovanile, la nostra base è la Juniores. In ultimo ma non per importanza, la mancanza di serie A in Toscana ha portato anche a una minor crescita dei tecnici. A Prato agli allenamenti di Velasco c´era sempre gente a seguire ed imparare, a San Paolo idem, io per primo assistevo agli allenamenti di Papini, Pagana ecc. oggi un allenatore ha anche poche possibilità di crescere. Sono pochi gli allenatori che girano l´Italia per imparare nuove cose nuovi metodi, fare bagaglio ed esperienza, alcuni cercano anche di crescere in Toscana, ne vengono anche da me a vedere gli allenamenti al CUS da Pontedera, Pisa, Livorno, Fucecchio e cosi credo facciano anche presso altre società, e presso altri allenatori disponibili, ma vengono sempre a vedere un allenamento di C1 non certo un allenamento di Rodrigo, Velasco ecc. mirato al massimo della prestazione ai massimi livelli e quindi di livello molto più alto.
Per te era il quarto anno alla guida della rappresentativa. Che idea ti sei fatto dell´apporto del Comitato Regionale?
Il comitato regionale, in questi anni ha dato un apporto alla rappresentativa non molto diverso da quello che danno altri comitati regionali alle proprie rappresentative. Forse abbiamo un pò meno disponibilità di altre regioni, ma niente che sia determinante ai fini sportivi e di risultati. Quello che forse il comitato dovrebbe rivedere è l´impegno rivolto ad incentivare le società a fare settori giovanili. Una multa di 2500 euro, non è un incentivo a fare la squadra Juniores. Un campionato Juniores costa 8500 euro circa. E´ evidente che conviene pagare la multa. Delle prime 5 squadre ai playoff di C1, 3 non hanno la Juniores obbligatoria nè tantomeno la U21. Le uniche due che hanno U21 e Juniores (Cus e Pistoia) sono arrivate ai vertici dei due campionati giovanili, fanno giocare i giovani in prima squadra e avevano 8 convocati su 12 in rappresentativa, ma ciò non è ancora sufficiente. Se si fosse dato punti di penalizzazione a chi non faceva la Juniores probabilmente le cose sarebbero state diverse. Idem dicasi per il fatto che una vecchia regola (di portare 3 u21 in C1 obbligatoriamente) è stata abolita. Per quanto conti il mio pensiero a riguardo (poco), io aggiungerei anche questa. 3 u21 in C1, obbligo squadra Juniores (con sanzione di 2500 euro), punti di penalizzazione alla prima squadra che non ha Juniores e via i fuoriquota dalle formazioni Juniores che bloccano la possibilità di emergere ai giovanissimi. So che sono cose molto impopolari ma in altre regioni si è fatta una politica impopolare per crescere e noi siamo al capolinea e non vedo soluzioni. La mancanza di impianti, di soldi, sponsor ecc ecc, sì, tutte verità assolute, ma non dimentichiamoci che nel calcio a 11 basket volley ecc, spesso i ragazzi pagano per giocare e quindi alla fine, le società hanno guadagni dai settori giovanili e non spese. Servono dirigenti, persone che hanno passione, e allenatori preparati, questo è alla base di tutto. Il resto viene da solo. Il prossimo anno al Cus Pisa faremo oltre a U21, Juniores anche Allievi giovanissimi esordienti, ma ad oggi mi sembra di essere in procinto di costruire una cattedrale nel deserto. Qualcuno deve pur iniziare però. In questi giorni sto cercando di organizzare un concentramento per ragazzini anno 2000 presso il Cus Pisa, grazie alla collaborazione dell´amico Riccardo Manno allenatore in seconda della nazionale e responsabile progetto giovani per la divisione calcio a 5, spero che le società aderiscano. So che Elba e Affrico stanno cercando di iniziare coi bambini, speriamo che tutto proceda per il meglio.
In pochi lo dicono, ma molti hanno storto il naso vedendo la convocazione di due atleti brasiliani.
Io ritengo che le critiche siano state fatte, prima di tutto perche erano due giocatori della Misericordia Pistoia, che in questi giorni è stata attaccata sia a livello societario sia sul piano personale. Credo che ciò dipenda dal fatto che Pistoia ha vinto molto e chi vince si tira addosso le infamie di molti che “rosicano”. Quando vinci non sei mai simpatico. Invece Pistoia oltre a essere stata molto disponibile durante l´anno con il progetto rappresentativa, ha addirittura presenziato con tre tesserati alle gare di Fiuggi. In seconda battuta, visto che il regolamento lo consente, non vedo perche non convocare due ragazzi ITALObrasiliani. Inoltre, se abbiamo potuto nella prima gara giocare alla pari con la Puglia, rischiando di vincere, è merito per gran parte di Renan Wiliam, che ha praticamente trascinato la squadra caricandosela sulle spalle da grande condottiero. Questo giocatore ha spinto l´acceleratore giocando in maniera incredibile contro avversari fortissimi (Abdala (itaARG) e De Matos (itaBRA) che sono extraterrestri.. capirete quando li vedrete in serie A). L´altro italo brasiliano è Moreira (1991 e quindi in quota) che è al primo anno di calcio a 5, ma che per formazione individuale e tecnica è superiore agli altri coetanei 1991, anche se deve ancora crescere come giocatore di calcio a 5. Il ragazzo tra l´altro, è meraviglioso e dopo ogni partita veniva da me a capire gli errori fatti per migliorare facendosi spiegare alla lavagna tutti gli episodi.
Il futuro di Lami e della rappresentativa sarà ancora insieme? Oppure ti senti arrivato al capolinea di questa esperienza?
Io ho avuto un incarico per 2 anni. Terminato questo mi è stato rinnovato per ulteriori 2 anni. Con questo Torneo delle Regioni il mio incarico deve essere rinnovato, altrimenti è terminato come dopo Abruzzo 2009. Ho parlato già con il delegato Italo Nannoni, il quale mi rinnova piena fiducia, non vedendo soluzioni migliori, ma il sottoscritto per correttezza gli ha anche detto di comprendere le “accuse” e “critiche” che gli staranno arrivando a causa di questi risultati. Abbiamo analizzato insieme le problematiche e la conclusione non è stata quella di colpe di gestione mie o dello staff. Credo però che talvolta si possa anche cambiare, solo per dare una scossa e perciò mi sono reso disponibile a collaborare per il bene della Toscana sotto ogni punto di vista.
Nel caso le strade si dovessero separare, puoi tracciare l´indentikit del tuo successore?
Una rappresentativa è completamente diversa da una squadra di club. Per gestire una rappresentativa, ci vuole uno che abbia spirito manageriale e gestionale. Che sappia risolvere problemi di gente che convocata non si presenta, società che non mandano gli atleti senza che si possa utilizzare gli articoli del noif che prevedono ad una mancata risposta ad una convocazione, l´obbligo di non far giocare nella squadra di club il giocatore per la gara successiva. Il comitato non ha mai voluto sanzionare le società che non mandavano i ragazzi. Dovrà capire che non c´e´ tempo per lavorare, per far crescere i singoli, ma che si deve scegliere giocatori che rispondono alle proprie idee. Io quest´anno ho fatto delle scelte difficili e di grande sacrificio, ma portare ad esempio un ragazzo che non sa difendere a uomo perche abituato alla zona pura, per me era improponibile. Ultimo ma non per ultimo, il selezionatore della rappresentativa deve avere spalle grosse per prendere critiche, spesso gratuite e prive di conoscenza dei particolari, da ogni parte, deve lavorare sapendo che è il vertice della piramide di tutto il movimento, pensare al torneo come obbiettivo senza distrarsi. Deve sacrificare il sabato e domenica per andare a visionare le Juniores e U21, o i posticipi della C1, avvalersi in alcuni casi di visionatori, e avere idee chiare sul dove partire ma piu che altro sul dove vuole arrivare. Deve essere pronto a sacrificare interessi personali sia economici che sportivi. Ricordo che il Torneo delle regioni si e´ svolto la settimana prima dei playoff. Insomma deve avere una conoscenza totale di gestione prima che competenze tecnico tattiche. I prossimi anni, non sarà  molto diverso l´esito del Torneo delle Regioni per la Toscana, a meno che non si presentino una decina di fenomeni presi dall´estero presso società toscane. Dobbiamo iniziare a crescere con i giovani, e forse tra 3 o 4 anni potremo vederne i frutti.