Chiacchierata con Nico Lami, selezionatore della Rappresentativa
Di Nicola Giannattasio
Finito il Torneo delle Regioni, tempo di bilanci amari per la Toscana. Abbiamo deciso di affrontare l´argomento con uno dei diretti interessati, il selezionatore della rappresentativa maschile Nico Lami.
Nico,
risultati contano e la classifica parla chiaro. Come analizzi questo
insuccesso?
Abbiamo
giocato la prima partita contro la Puglia. Sotto subito uno a zero su autogoal,
avrebbe spezzato le gambe a chiunque, invece abbiamo reagito pareggiato e creato
gioco e occasioni. Sotto 3–1 con due prodezze di Abdala (italoArg) (punizione
nel sette e una cannonata sotto la traversa) siamo andati al riposo sul 3–2.
Rientrati abbiamo pressato e messo in crisi l´avversario, trovando il pareggio.
A questo punto il portiere pugliese ha fatto 4 miracoli negandoci il vantaggio.
Sotto 4–3 su un fallo laterale nostro che l´arbitro ha invertito, abbiamo subito
il colpo prendendo anche il 5–3. Ultimi 6 minuti col portiere di movimento
giocato tipo “Spagna” ossia piramidale, abbiamo fatto il 5–4 e avuto 3 occasioni
nitide per pareggiare. La Puglia ha vinto sabato mattina il Torneo delle
Regioni, con una squadra assolutamente superiore a noi, composta da 4 giocatori
del LC Martina, vincitrice di C1, coppa Italia C1, U21, Coppa Italia Nazionale
U21, insomma una corazzata con un brasiliano e un argentino extraterrestri e un
portiere incredibile. Possiamo dire di aver giocato alla pari contro la Puglia
tanto che il mister e dirigenti a fine gara ci hanno detto: – Questa era la
finale – Dopo questa gara, abbiamo avuto un netto calo psicofisico trovando la
Lombardia che si giocava il primo posto del girone, mentre noi eravamo
praticamente già fuori avendo perso la prima. Le ultime due gare ho dato spazio
a tutti i convocati perche potessero fare un´esperienza importante. Questo è
stato il nostro Torneo. Il problema fondamentale però, è che non siamo
competitivi a livello nazionale (e non lo saremo per i prossimi anni se non ci
sarà una rifondazione del movimento giovanile). Questo non lo dico io, ma lo
dicono i risultati. Il prossimo anno la rappresentativa sarà formata dai 1992, e
al momento la situazione non è incoraggiante. Non c´è squadra Toscana,
considerata "forte" che uscita dai confini, sia riuscita ad ottenere risultati.
Agli ultimi playoff nazionali le varie Vicarello, Tirrenia, Pisa SF hanno sempre
perso da squadre liguri, umbre e non da formazioni fenomenali venete laziali o
pugliesi. Le final four di coppa Italia vedevano solo una squadra di C1. I
nostri campionati sono praticamente tutti uguali. I nostri ragazzi sono
bravissimi, sono il massimo, trasformano al meglio ciò che noi gli diamo. Il
problema è che quello che noi gli diamo in termini di possibilità, qualità,
esperienza, nozioni e preparazione è poco se confrontato con le realtà extra
Toscana.
Sono piovute critiche da più parti. Quanto ti senti responsabile di questi
risultati?
Se
fai riferimento all´intervista di Renzo Bellandi, come ti ho anticipato di
persona, non ho intenzione di alimentare polemiche e quindi preferisco non
addentrarmi in un contraddittorio evidenziando le inesattezze che ho
riscontrato, questo chiarimento ho preferito farlo direttamente con
l´interessato. Riguardo l´aspetto di avere una responsabilità totale ti posso
dire che ne parlavo con l´addetto stampa proprio prima di una gara. Quando
mancano venti minuti all´inizio di una partita della rappresentativa, ti senti
(se ci tieni veramente) il peso di tutto il movimento regionale sulle spalle. E´
una bellissima sensazione, anche quando sai che il movimento che rappresenti è
ormai uno dei tre più indietro a livello nazionale come riportati
nell´intervento di tre domeniche fa a Roma, di Tonelli presidente della
divisione calcio a 5. I ragazzi hanno dato il massimo, anche quando si sono resi
conto che in campo c´era gente che andava fisicamente il doppio e che aveva una
preparazione superiore. Riguardo la responsabilità, in questi casi è sempre
l´allenatore il responsabile, ed è giusto che sia cosi.
Siamo effettivamente così indietro rispetto alle altre regioni? Dov´è finita la
Toscana che una decina di anni fa vinceva gli scudetti?
Dove
sia finita la Toscana non lo so, quello che vedo è che quando Prato vinceva
scudetti, c´era San Paolo, San Michele, IGP che giocavano in A1 e A2 oggi la
categoria “massima” in cui militano le toscane è la B. Tra l´altro, e questo
dovrebbe far riflettere, i giocatori di quel San Paolo, di quel Prato, di quel
San Michele, IGP ecc sono i soliti che oggi sono in B e C1. Siamo rimasti li,
mentre gli altri sono andati avanti. Non abbiamo settore giovanile, la nostra
base è la Juniores. In ultimo ma non per importanza, la mancanza di serie A in
Toscana ha portato anche a una minor crescita dei tecnici. A Prato agli
allenamenti di Velasco c´era sempre gente a seguire ed imparare, a San Paolo
idem, io per primo assistevo agli allenamenti di Papini, Pagana ecc. oggi un
allenatore ha anche poche possibilità di crescere. Sono pochi gli allenatori che
girano l´Italia per imparare nuove cose nuovi metodi, fare bagaglio ed
esperienza, alcuni cercano anche di crescere in Toscana, ne vengono anche da me
a vedere gli allenamenti al CUS da Pontedera, Pisa, Livorno, Fucecchio e cosi credo
facciano anche presso altre società, e presso altri allenatori disponibili, ma
vengono sempre a vedere un allenamento di C1 non certo un allenamento di
Rodrigo, Velasco ecc. mirato al massimo della prestazione ai massimi livelli e
quindi di livello molto più alto.
Il
comitato regionale, in questi anni ha dato un apporto alla rappresentativa non
molto diverso da quello che danno altri comitati regionali alle proprie
rappresentative. Forse abbiamo un pò meno disponibilità di altre regioni, ma
niente che sia determinante ai fini sportivi e di risultati. Quello che forse il
comitato dovrebbe rivedere è l´impegno rivolto ad incentivare le società a fare
settori giovanili. Una multa di 2500 euro, non è un incentivo a fare la squadra
Juniores. Un campionato Juniores costa 8500 euro circa. E´ evidente che conviene
pagare la multa. Delle prime 5 squadre ai playoff di C1, 3 non hanno la Juniores
obbligatoria nè tantomeno la U21. Le uniche due che hanno U21 e Juniores (Cus e
Pistoia) sono arrivate ai vertici dei due campionati giovanili, fanno giocare i
giovani in prima squadra e avevano 8 convocati su 12 in rappresentativa, ma ciò
non è ancora sufficiente. Se si fosse dato punti di penalizzazione a chi non
faceva la Juniores probabilmente le cose sarebbero state diverse. Idem dicasi
per il fatto che una vecchia regola (di portare 3 u21 in C1 obbligatoriamente) è
stata abolita. Per quanto conti il mio pensiero a riguardo (poco), io
aggiungerei anche questa. 3 u21 in C1, obbligo squadra Juniores (con sanzione di
2500 euro), punti di penalizzazione alla prima squadra che non ha Juniores e via
i fuoriquota dalle formazioni Juniores che bloccano la possibilità di emergere
ai giovanissimi. So che sono cose molto impopolari ma in altre regioni si è
fatta una politica impopolare per crescere e noi siamo al capolinea e non vedo
soluzioni. La mancanza di impianti, di soldi, sponsor ecc ecc, sì, tutte verità
assolute, ma non dimentichiamoci che nel calcio a 11 basket volley ecc, spesso i
ragazzi pagano per giocare e quindi alla fine, le società hanno guadagni dai
settori giovanili e non spese. Servono dirigenti, persone che hanno passione, e
allenatori preparati, questo è alla base di tutto. Il resto viene da solo. Il
prossimo anno al Cus Pisa faremo oltre a U21, Juniores anche Allievi
giovanissimi esordienti, ma ad oggi mi sembra di essere in procinto di costruire
una cattedrale nel deserto. Qualcuno deve pur iniziare però. In questi giorni
sto cercando di organizzare un concentramento per ragazzini anno 2000 presso il
Cus Pisa, grazie alla collaborazione dell´amico Riccardo Manno allenatore in
seconda della nazionale e responsabile progetto giovani per la divisione calcio
a 5, spero che le società aderiscano. So che Elba e Affrico stanno cercando di
iniziare coi bambini, speriamo che tutto proceda per il
meglio.
In pochi lo dicono, ma molti hanno storto il naso vedendo la convocazione di due
atleti brasiliani.
Io
ritengo che le critiche siano state fatte, prima di tutto perche erano due
giocatori della Misericordia Pistoia, che in questi giorni è stata attaccata
sia a livello societario sia sul piano personale. Credo che ciò dipenda dal
fatto che Pistoia ha vinto molto e chi vince si tira addosso le infamie di molti
che “rosicano”. Quando vinci non sei mai simpatico. Invece Pistoia oltre a
essere stata molto disponibile durante l´anno con il progetto rappresentativa,
ha addirittura presenziato con tre tesserati alle gare di Fiuggi. In seconda
battuta, visto che il regolamento lo consente, non vedo perche non convocare due
ragazzi ITALObrasiliani. Inoltre, se abbiamo potuto nella prima gara giocare
alla pari con la Puglia, rischiando di vincere, è merito per gran parte di
Renan Wiliam, che ha praticamente trascinato la squadra caricandosela sulle
spalle da grande condottiero. Questo giocatore ha spinto l´acceleratore giocando
in maniera incredibile contro avversari fortissimi (Abdala (itaARG) e De Matos
(itaBRA) che sono extraterrestri.. capirete quando li vedrete in serie A).
L´altro italo brasiliano è Moreira (1991 e quindi in quota) che è al primo anno
di calcio a 5, ma che per formazione individuale e tecnica è superiore agli
altri coetanei 1991, anche se deve ancora crescere come giocatore di calcio a 5.
Il ragazzo tra l´altro, è meraviglioso e dopo ogni partita veniva da me a
capire gli errori fatti per migliorare facendosi spiegare alla lavagna tutti gli
episodi.
Io
ho avuto un incarico per 2 anni. Terminato questo mi è stato rinnovato per
ulteriori 2 anni. Con questo Torneo delle Regioni il mio incarico deve essere
rinnovato, altrimenti è terminato come dopo Abruzzo 2009. Ho parlato già con il
delegato Italo Nannoni, il quale mi rinnova piena fiducia, non vedendo soluzioni
migliori, ma il sottoscritto per correttezza gli ha anche detto di comprendere
le “accuse” e “critiche” che gli staranno arrivando a causa di questi risultati.
Abbiamo analizzato insieme le problematiche e la conclusione non è stata quella
di colpe di gestione mie o dello staff. Credo però che talvolta si possa anche
cambiare, solo per dare una scossa e perciò mi sono reso disponibile a
collaborare per il bene della Toscana sotto ogni punto di vista.
Una
rappresentativa è completamente diversa da una squadra di club. Per gestire una
rappresentativa, ci vuole uno che abbia spirito manageriale e gestionale. Che
sappia risolvere problemi di gente che convocata non si presenta, società che
non mandano gli atleti senza che si possa utilizzare gli articoli del noif che
prevedono ad una mancata risposta ad una convocazione, l´obbligo di non far
giocare nella squadra di club il giocatore per la gara successiva. Il comitato
non ha mai voluto sanzionare le società che non mandavano i ragazzi. Dovrà
capire che non c´e´ tempo per lavorare, per far crescere i singoli, ma che si
deve scegliere giocatori che rispondono alle proprie idee. Io quest´anno ho
fatto delle scelte difficili e di grande sacrificio, ma portare ad esempio un
ragazzo che non sa difendere a uomo perche abituato alla zona pura, per me era
improponibile. Ultimo ma non per ultimo, il selezionatore della rappresentativa
deve avere spalle grosse per prendere critiche, spesso gratuite e prive di
conoscenza dei particolari, da ogni parte, deve lavorare sapendo che è il
vertice della piramide di tutto il movimento, pensare al torneo come obbiettivo
senza distrarsi. Deve sacrificare il sabato e domenica per andare a visionare le
Juniores e U21, o i posticipi della C1, avvalersi in alcuni casi di visionatori,
e avere idee chiare sul dove partire ma piu che altro sul dove vuole arrivare.
Deve essere pronto a sacrificare interessi personali sia economici che sportivi.
Ricordo che il Torneo delle regioni si e´ svolto la settimana prima dei playoff.
Insomma deve avere una conoscenza totale di gestione prima che competenze
tecnico tattiche. I prossimi anni, non sarà
molto diverso l´esito del Torneo delle Regioni per la Toscana, a meno che
non si presentino una decina di fenomeni presi dall´estero presso società
toscane. Dobbiamo iniziare a crescere con i giovani, e forse tra 3 o 4 anni
potremo vederne i frutti.