SERIE D


25/07/2011 - Alessandro Loparco parla del suo Ulignano e della stagione che verrà
Di: Nicola Giannattasio

Tra gli allenatori più esperti della serie D c´è Alessandro Loparco, che dopo la sfortunata avventura alla guida del Dogana si è rilanciato nell´ultima stagione con l´Ulignano.
Ciao Alessandro, partiamo con l´analizzare la tua ultima stagione alla guida dell´Ulignano. Soddisfatto?
Direi che come prima annata è stata sicuramente positiva. Abbiamo fatto un inizio splendido che ci ha portato ad essere stabilmente nelle prime 5–6 posizione dovute a ben 7 risultati utili consecutivi frutto di ottime prestazioni e anche di un calendario abbastanza favorevole, per poi avere un calo, dovuto in parte al non sostenere certe pressioni e al fatto magari di essersi un po´ montati la testa. Da li´ in poi abbiamo vissuto momenti alterni che ci hanno fatto maturare come gruppo e come persone. Nel complesso abbiamo disputato un discreto campionato posizionandoci circa a metà classifica facendo ben 7 punti in più della stagione precedente (come gioco espresso ne avremmo meritati almeno anche altri 7–8 in più), risultando la miglior squadra della Val d´Elsa per la prima volta, vincendo 5 derby su 8 e battendo, addirittura, la squadra che poi avrebbe stravinto il campionato. Sotto il profilo umano ho trovato persone splendide formando un gruppo fantastico e come dico sempre “ l´Ulignano non ha categoria”.
Per la prossima stagione che squadra state allestendo, chi arriva e chi parte?
In fase di calcio mercato l´obiettivo comune, mio e della società, è stato in primis di confermare tutti i migliori della rosa della stagione appena conclusa e poi di rafforzare la squadra con un acquisto per reparto, più l´inserimento di un giovane. Infatti al momento sono stati acquistati Raffaele Chioccarelli (uno dei migliori laterali offensivi di C2, inseguito da tanto tempo), Andrea Bruni portiere esperto e di gran solidità proveniente dagli amatori e Matteo Agnorelli, portiere classe ´93 (come Fioroni), che se avrà la voglia di lavorare con continuità potrà in breve tempo diventare un bel prospetto per la continuità dell´Ulignano anche nei prossimi anni. Restano da definire altri due acquisti e infine vedremo se riusciremo a piazzare l´ultimo colpo con un altro Top player (termine che tu odi Nicola). In uscita lasciano un paio di persone che diventano dirigenti e altre quattro gicoatori, chi per motivi personali chi per scelte societarie.
Quali sono i progetti futuri della società?
L´obiettivo della società resta quello di un anno fa, di quando ho sposato il progetto giallorosso, ovvero una crescita costante con l´obiettivo di migliorare ogni anno punti e posizione in classifica, per poi pian piano arrivare a posizioni importanti. Come progetto c´è quello di attirare sempre più persone nell´orbita Ulignanese per aumentare la visibilità, dare soddisfazione ad un piccolo paese che non fa mai mancare il proprio calore sia alle partite che alle cene e soprattutto cercare di coinvolgere tanti giovani che possano far da serbatoio per la continuità della squadra giallorossa.
Sei passato dal Valdarno alla Val d´Elsa, che differenze hai notato tra queste due zone a livello di impiantistica e squadre?
In generale non tantissime. Val d´Elsa e il Valdarno, a livello di impianti, sono realtà molto simili. Come squadre la differenza principale è che qui nella Val d´Elsa c´è una realtà fortissima che è il Calcetto Poggibonsese che prende parte ad una categoria nazionale, e che fa da serbatoio di giovani calciatori a tutte le squadre del comprensorio a differenza del Valdarno.
Sei sempre stato un acuto osservatore del movimento toscano. Che idea ti sei fatto della situazione attuale?
Direi che il movimento del Futsal in Toscana (almeno a livello regionale) ogni anno perde qualità perché i giocatori validi sono sempre gli stessi ma con un anno in più, e di giovani validi ancora ce ne sono pochi o almeno ci sono ma non sono così tanti come spererei. Purtroppo se non si crea prima una cultura specifica per il Futsal e poi delle regole che impongano la creazione di giovanili per allargare il bacino dei giovani calciatori (under 21 e juniores in C1,e juniores in C2 obbligatorie) non si arriverà mai a smettere di vedere strapagati sempre i soliti nomi. Inoltre imporrei anche che due under 21 italiani fossero sempre sul terreno di gioco e cinque nelle note in tutte le categorie del regionale.