SERIE C1 & FEMMINILE


09/09/2011 - Parla Gabriele Benedetti, tecnico del Pelletterie femminile e Direttore Generale della società fiorentina
Da allenatore tra i più quotati in Toscana Gabriele Benedetti qualche anno fa scelse di abbandonare la panchina per passare ad un ruolo dirigenziale. Il richiamo del campo, però, è stato troppo forte. E così da direttore generale del Pelletterie si è sdoppiato in allenatore della squadra femminile. Tante soddisfazioni e l´anno scorso lo storico accesso al primo campionato di serie A a tinte rosa.
Gabriele, iniziamo dalla grande avventura della serie A femminile. Sensazioni?
Le sensazioni sono le stesse di colui che ha accettato per scommessa, di affrontare un cammino lungo e tortuoso con delle compagne e dei compagni meravigliosi. Una compagnia pronta a tutto pur di raggiungere l´obiettivo. Pronta ad affrontare difficoltà logistiche, organizzative e strutturali, a far sacrifici economici e di sudore, a mangiare pane e acqua pur di resistere. E adesso la serie A come meta conquistata sul campo. Io, il Presidente Fanfani e la società tutta non finiremo mai di ringraziare queste ragazze. Tutto ciò ti assicuro, può sembrarti retorico, ma corrisponde alla pura realtà.
Come avete rinforzato squadra e società in vista di questo promo storico campionato?
Vogliamo gettare le basi per durare nel tempo. Da quest´anno, il budget del CF Pelletterie è suddiviso tra attività maschile e femminile. Ciò significa non più avere soltanto un identico numero di matricola bensì entrare a far parte di una grande famiglia. Garantita la base, abbiamo provveduto a fornire alle ragazze una adeguata struttura organizzativa. Questo era un atto dovuto per loro. Per ciò che concerne la rosa, abbiamo inserito alcuni elementi di qualità ed esperienza, come Serena Tronnolone (proveniente dalla Poggibonsese che colgo l´occasione per ringraziare) e Elena Bellagambi proveniente dal calcio a 11.  Abbiamo aperto poi, una sorta di laboratorio per giovani atlete che gravitavano nei campionati promozionali. Sarebbe a mio avviso miope, pensare al mero risultato sportivo senza creare un progetto che alimenti un movimento, quello femminile, che a livello toscano non presenta ancora un campionato regionale. Per tale motivo, cerchiamo e cercheremo di innestare giovani speranze sul fertile terreno del gruppo storico che in questi anni ha dimostrato valori assoluti.
Che livello ti aspetti dal vostro girone?
Il livello è alto nel nostro girone, come in quello del centro sud. Esistono società strutturate da tempo che in questi anni hanno lavorato e investito sulla crescita del femminile. E´ legittimo che tali realtà ambiscano ad una grande visibilità in occasione del primo campionato di A. Noi faremo l´impossibile per sognare il futuro e ben figurare nell´immediato. Muhammad Alì sosteneva che: " I campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall´interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l´abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell´abilità". Con messaggi come questo dobbiamo invogliare chiunque a fare sport e ad avvicinarsi al nostro sport e, nel caso specifico, affrontare senza problemi una sfida come la serie A.
Sei anche il direttore generale del Pelletterie, per quanto riguarda la squadra maschile come vi siete mossi sul mercato?
La vecchia guardia del CF Pelletterie è rimasta intatta (in cuor mio coltivo sempre il sogno di non far mollare Andrea Masi). Grazie al DS Barni e al responsabile dell´area tecnica Vincenzo Bocciero, abbiamo a mio avviso rinforzato la rosa con molti innesti di qualità.  Credo poi che rivedere Claudio Donati tornare all´attività agonistica, rappresenti per noi l´acquisto di maggior spessore.
L´anno scorso è arrivata una salvezza più sofferta del previsto, quest´anno qual è l´obiettivo?
La stagione passata, i ragazzi, hanno fatto un´annata eccezionale da un punto di vista del sacrificio. Hanno affrontato la c1, con la passione nel cuore, seppur si trovassero in pochi effettivi e con Mirko Rocchi, costretto a fare da giocatore–allenatore per gran parte dell´anno. Ci siamo salvati con il brivido ma solo in virtù di una serie altissima quasi paradossale di pareggi. Però ce la siamo giocata con tutti guadagnandosi il rispetto degli avversari. Quest´anno le cose cambieranno. Rocchi potrà fare l´allenatore a tempo pieno e i ragazzi potranno allenarsi e giocare senza fare gli straordinari.
C´è una base fondante nella compagine maschile che è il motore trainante di tutta la Società. L´obiettivo nostro è quello di crescere senza porsi limiti, del resto abbiamo un giovane e bravo allenatore e una squadra tosta. Possiamo star sereni.
Sembra che la prossima C1 non abbia una grande favorita, concordi?
Concordo. In tutta sincerità non riesco a intravederne una in termini di risultato finale però mi incuriosiscono molto quelle società che già dallo scorso anno hanno approntato un progetto di lungo respiro. Penso in primis alla Terranuovese e alla partecipazione che attorno al loro progetto cresce e come loro alla Sangiovannese, che l´anno passato ha inaugurato con soddisfazione un ciclo nuovo, con Bellandi allenatore e tanti ragazzi interessanti. Insieme a loro guarderò poi a tutti coloro che oltre ad inseguire un risultato sportivo si impegneranno per far crescere il movimento.