Le interviste della domenica: Maurizio Toria


06/08/2017 - Il tecnico della Lastrigiana tra futuro, autocritiche e analisi del prossimo campionato

Il campionato di Serie C1 2017/18 si prospetta di altissimo livello con Mattagnanese, Real Livorno, Euroflorence, Vigor Fucecchio e Lastrigiana che sembrano avere le carte in regola per lottare per promozione e playoff, con il possibile inserimento di una outsider come spesso accade ogni qual volte si stila un'ipotetica griglia di partenza. La prossima dovrà essere la stagione della rincorsa alla Serie B appena persa per la Mattagnanese, della conferma ad alto livello di Real, Euroflorence e Vigor, ma soprattutto quella del rilancio per la Lastrigiana, società sempre molto ambiziosa, ma che negli ultimi anni ha faticato a ritagliarsi un posto al sole. In panchina per l'ottavo campionato consecutivo siederà Maurizio Toria, autentica bandiera del club. Una carriera iniziata da sprinter, con successi importanti ed una Serie B sfiorata, poi la carenza di risultati delle stagioni più recenti. Con il tecnico fiorentino abbiamo analizzato l'ultima salvezza conquistata tra enormi difficoltà, un'estate passata da regina del mercato, ma anche tracciato un bilancio della carriera da "mister".  
Maurizio cominciamo...dalla fine. L'ultima stagione è stata di grande sofferenza ed è arrivata una salvezza che non può certo essere considerata un risultato soodisfacente. Cosa non ha funzionato?
Sicuramente è stata un'annata sofferta e per certe versi incredibile. Il nostro piazzamento non può essere soddisfacente ma è stato raggiunto con cuore e orgoglio, oltre che con merito, soprattutto ricordando quelle partite dove abbiamo giocato bene ma raccolto poco. Abbiamo ricreato un gruppo e c'era bisogno di questo per gettare le basi per un nuovo ciclo. Quel che è certo è che abbiamo pagato dazio oltre quelli che sono stati i nostri demeriti. Non posso parlare di un anno fortunato, a partire dai continui infortuni di grave entità, fino a certe situazioni che ci hanno un po' destabilizzato e quando ti trovi ad affrontare uno scenario di questo tipo, ben diverso da quello immaginato, è sempre molto dura rialzare la testa, sopratutto con un campionato cosi corto come quello scorso. 
A testimonianza di quanto la rosa dello scorso anno fosse comunque competitiva ci sono le tante conferme in vista della prossima stagione. Cosa ti aspetti dallo zoccolo duro della squadra?
Le conferme, a testimonianza di quanto detto prima, fanno capire quello che di buono abbiamo creato quest'anno ed è la cosa che più mi ha reso contento e voglioso di affrontare una nuova stagione con questi ragazzi. Nonostante le numerose richieste di mercato avute da molti di loro, fin da subito mi hanno confermato la presenza per la nuova stagione e non era così scontato. Dando modo anche a noi di lavorare su cose mirate senza distrazioni. Adesso però mi aspetto che alzino l'asticella facendo vedere il loro valore, consapevoli che non possiamo sbagliare. Questo non significa vincere il campionato, ma sicuramente disputare un'annata diversa in una C1 di un livello forse mai visto. 
La vostra campagna acquisti è stata sicuramente tra le più significative del panorama regionale. Presentiamoli questi nuovi acquisti, spiegando cosa ti aspetti da loro. Iniziamo da Samuele Panariello. 
Abbiamo puntato, viste anche le partenze di alcuni giocatori, a pochi acquisti mirati e di qualità per migliorare una buona base di squadra. Se poi ci siamo mossi bene lo dirà soltanto il campo. Anche l'arrivo di Bonucci in società è stato un ottimo acquisto per crescere e provare a migliorarsi anche come assetto societario e per buttare le basi per cercare quanto prima di allestire un settore giovanile. Traguardo difficile ma anche di grande importante e credo che Daniele sia una persona competente per raggiungere i nostri obiettivi. Per quanto riguarda Panariello, mi aspetto da lui quello che ha sempre fatto: gol. Giocatore importante, esperto e ottimo ragazzo, che ho avuto modo ulteriormente di apprezzare in questi mesi estivi. Per lui parlano i 25 gol all'esordio in B. Viene da un'annata difficile a livello fisico, ma adesso sta bene e ha una gran voglia di rivalsa. Questo è un bene per tutti a cominciare dal sottoscritto.
E' arrivato poi Mirko Bloisi dalla Verag Villaggio. 
Mirko Bloisi è la mia scommessa. Giocatore dalla velocità impressionante, abbinata a una buona qualità. Deve crescere molto, ma può farlo sopratutto con l'entusiasmo e la.voglia che ha e che sta dimostrando.
Per la porta un giovane di qualità come Giovanni Risaliti.
Innanzitutto vorrei ringraziare Mirko Carlesi per la buona riuscita dell'operazione. Risaliti era uno dei nostri obiettivi primari. Portiere forte e nonostante sia un '94 ha già un buon bagaglio di esperienza anche nel campionato di serie B. Ragazzo serio, che dimostrerà il suo valore. Abbiamo puntato su portieri in quota con qualità importanti e con il suo arrivo e la conferma di Morozzi, che ha fatto bene l'anno scorso, ci siamo riusciti  Adesso sta anche a loro dare un valore aggiunto alla squadra. 
Infine l'acquisto che potrebbe cambiare gli equilibri: il ritorno di Stefano Balestri. 
Qui è facile rispondere. Bale prima di tutto è un amico di quelli veri. Nel regionale è cresciuto con me e insieme ci siamo tolti molte soddisfazioni, prima che lui dimostrassa il suo valore nel nazionale dove ha vinto un campionato di serie B e fatto due anni in A2 a ottimi livelli, dove con Coccia è cresciuto ancora molto. Sul valore di Stefano credo che nessuno possa discutere, ma oltre a quello sarà un valore aggiunto nello spogliatoio e non dovrà certo da integrarsi "a casa sua". Quello che dovrà fare è calarsi di nuovo nel regionale, ma lo farà presto e bene come sempre. Certo quando prendi giocatori come Balestri ti aspetti che cambino gli equilibri, sopratutto giocando insieme a altri giocatori importanti che ci sono in rosa. Credo proprio che di meglio non potessimo fare. 
Non siete gli unici ad esservi mossi bene sul mercato. La Mattagnanese ha preso Righeschi, il Real Livorno Umalini e Gambino, la Vigor Fucecchio un blocco di giocavi dal Cus e se sarà ripescato il San Giovanni potrà contare su Liburdi e Festa. Senza dimenticare Firenze ed Euroflorence e sorprese sempre dietro l'angolo...sarà un campionato di C1 di altissimo livello, come hai già accennato in precedenza. 
Assolutamente. Una C1 di livello, con giocatori che l'anno scorso militavano in campionati nazionali. Bearzi e Righeschi aggiunti alla Mattagnanese che scende dal nazionale è la squadra in pole position. Poi ci sono Umalini, Festa, Liburdi, Gambino, i nostri Balestri e Panariello. Ma sono solo alcuni dei giocatori che andranno ad impreziosire un campionato bello, affascinante e molto duro che aveva già giocatori di qualità. Le squadre citate da te sono tutte attrezzate per fare un campionato di vertice e giustamente le sorprese ci saranno come sempre.  Le neopromosse negli ultimi anni hanno sempre fatto campionati da protagoniste, basti pensare all'anno scorso con Elba, Vigor e Real Livorno in testa alla classifica. Ci sarà da divertirsi, poi come sempre sarà il campo ad emettere i suoi verdetti. 
Chiudiamo con una riflessioni sul Maurizio Toria allenatore. La tua carriera è iniziata fortissimo, con una Coppa Toscana, un campionato di C2 vinto ed una Serie B sfiorata. Poi le ultime tre stagioni non all'altezza degli obbiettivi. Nelle difficoltà degli ultimi tre campionati cosa hai imparato e come ne esci?
Bella domanda...Di getto che mi viene da pensare che non ero un fenomeno prima, come non sono un incompetente adesso. La cosa che ti posso dire è che cerco sempre di portare nel campo la mia esperienza dopo tutti questi anni di futsal, tutelando i rapporti con chi condivide la mia passione e con la voglia di fare sport sempre al fianco dei miei ragazzi. Non sempre le annate poi sono tutte uguali e i fattori sono molteplici. Credo, nonostante qualche errore commesso, di aver fatto delle buone cose vincendo, divertendomi e soffrendo. Togliendo l'ultimo anno, dove nonostante tutto per come la vedo io sono più le cose positive che quelle negative, ho imparato e più che altro avuto conferma che i nomi e i blasoni non servono se alla base non hai una gran voglia di sacricio e passione. Non mi riferisco a giocatori in particolare. Il mio è un discorso generale, nel senso che prima esistono i gruppi l'onestà e il rispetto reciproco tra chi pratica e chi ti da modo di praticare questo sport. Bisogna trovare questo feeling, anche se poi non è mai facile fare le squadre. Personalmente ne esco con la solita passione e la stessa voglia di far bene, per i ragazzi, la società e con l'attesa di vivere il nuovo anno di futsal come se fosse il primo.