Quelli che...la Rappresentativa: Simone Banchini


08/01/2018 - Scopriamo con AGA i componenti dello staff per la stagione 2017/18

A cura di: Aga
Terza puntata della rubrica Quelli che… La rappresentativa e terzo personaggio che passa sotto la nostra lente di ingrandimento. Questa volta è il turno di Simone Banchini, mister e timoniere della formazione juniores, ma anche figura carismatica e di alto profilo professionale, capace di partire dal basso e di ottenere risultati importanti. Dal 2007/2008, anno dell’esordio al Giovanile Montecalvoli, al 2016/2017 il suo palmares parla di 2 campionati vinti, 5 promozioni e tantissimi giovani lanciati nel panorama regionale e nazionale. Nel 2008 ottiene il patentino di allenatore base di calcio a 5 e nel 2017 quello prestigioso di Allenatore di Primo Livello, con conseguente iscrizione al prossimo corso UEFA B che si terrà nei primi mesi del nuovo anno. Da non scordare poi il doppio riconoscimento come migliore allenatore di C2 nel Toscana Futsal Awards del 2013/2014 e del 2015/2016. Poi la Rappresentativa, che è storia attuale.
Ciao mister, intanto dimmi se ho tralasciato qualcosa riguardo il tuo curriculum vitae. Eventualmente sono pronto a fare mea culpa!!
Ciao Aga, tutto giusto anche se mi piace più pensare agli obbiettivi presenti e futuri rispetto a quanto fatto in passato. Le esperienze a Montecalvoli, Cascina e Fucecchio (sia sponda Real che sponda Vigor ) sono state molte belle e quasi tutte condite di buoni risultati e grandi emozioni , ma se proprio devo ricordare la più intensa torno a Giovanile Montecalvoli – Lastrigiana semifinale di ritorno play off C2/A decisa nei secondi finali da un doppietta di Salvio Perretta. Sono convinto che la fortuna dei tecnici la fanno soprattutto i giocatori con cui possono lavorare, in questo senso io sono stato baciato dalla fortuna.
Vieni identificato come il mister simbolo di Fucecchio. Che alchimia si era creata tra te e quell’ambiente?
Il legame che mi unisce alla Fucecchio sportiva è fortissimo ...sono stati 4 anni dove ho conosciuto e ho lavorato spalla a spalla con persone competenti e passionali (su tutti Malventi e Costanzo), dove ho potuto collaborare con dirigenti di rara disponibilità, dove ho ottenuto 3 promozioni grazie a giocatori di grandi doti tecniche e umane, e dove ho avuto la fortuna di poter far crescere ragazzi che ora stanno facendo molto bene in club di serie B o di C1.
Nel 2015 arriva la chiamata di Antonio Scocca che ti chiede di sostituire Giacomo Aliboni alla guida della rappresentativa Toscana juniores. 
Per me la Rappresentativa era un grande punto di arrivo ... sin dall’inizio della mia carriera da mister ho sempre sognato di poter un giorno allenare quella che considero la nostra “nazionale”... la nazionale del movimento calcettistico toscano . Quindi puoi immaginare che grande soddisfazione e responsabilità sia per me aver ricevuto questo incarico. Avevo seguito il percorso di un mister preparato e di grande valore come Aliboni e quindi avevo più o meno chiaro quello che mi aspettava .... certo che lavorare per pochi allenamenti con ragazzi che provengono da club diversi, con metodi di allenamento diversi e idee tattiche diverse è davvero molto complicato .
Da lì due tornei, in Valle d’Aosta e Puglia, dove non è arrivato il passaggio del turno.  
Beh , due tornei diversi ... ad Aosta abbiamo fatto un girone ottimo, secondo me al di sopra di ogni aspettativa . A due minuti dal termine della partita decisiva stavamo vincendo contro i padroni di casa del Piemonte e centrando una incredibile qualificazione, poi una sfortunata autorete ci ha condannato (il pareggio non sarebbe bastato nonostante i  5 punti in classifica ) e nel tentativo finale con il portiere di movimento abbiamo addirittura subito il gol beffardo della sconfitta. Rimane un gruppo eccezionale che ha fatto del senso di appartenenza la sua grande forza. In Puglia avevamo un girone impossibile ... la sconfitta di misura con il Veneto bi–campione in carica e la vittoria sul Piemonte stanno ad evidenziare la competitività dei miei ragazzi ... mentre nella seconda partita contro la Campania, soprattutto nel primo tempo, abbiamo commesso troppi errori, pregiudicando match e possibilità di qualificarci. Certo che il valore degli avversari era molto superiore all’ anno precedente.
Ora ci riproverai in Umbria con un gruppo che in buona parte viene dagli allievi dello scorso anno. 
Quest’anno ho due fortune .... quella di poter lavorare con ragazzi che ho già avuto in precedenti rappresentative (sia juniores, che allievi ) e quella di avere molti ragazzi che giocano minutaggio importante tra C1 e C2. Questo sta a dimostrare la crescita qualitativa, oltre a quella che da tempo c’è a livello quantitativo, dei nostri settori giovanili e la grande voglia delle nostre società e di molti colleghi mister di “scommettere“  sui giovani. 
Peccato che il sorteggio, ancora una volta, pare non essere stato amico.
Eh si ...è andata male anche quest’anno ....ritroviamo la Campania che ci ha battuto l’ anno scorso, le temibili Marche e soprattutto il fortissimo Lazio. Tutte regioni, soprattutto il Lazio, dalle grandi tradizioni in questo torneo e soprattutto regioni che rispetto a noi hanno numeri nettamente superiori su cui lavorare e attingere.
Quattro mesi scarsi di lavoro, tuo e del tuo staff, per prepararvi al meglio. 
Con i miei collaboratori Giannattasio, Caviglia e Marinari per adesso abbiamo lavorato su una pre–selezione di campo (andando a visionare i ragazzi nei propri club) e nei due stage fatti a dicembre, sempre indirizzati a stringere le scelte su un gruppo di 16–18 ragazzi che inizieranno dagli stage di gennaio il reale percorso di preparazione tecnica – tattica al torneo. Comunque io e il mio staff, compreso il preparatore dei portieri Pablo Conti, ci ritroveremo il 5 gennaio per programmare metodologie di allenamenti e amichevoli.
Per concludere un paio di curiosità a grande richiesta: prima di tutto facci una breve ma chiara disamina delle tua ansie. 
Solo e soltanto leggende metropolitane, io non sono un tipo ansioso. Nel percorso di Rappresentativa, la cosa che mi mette più pressione e più ansia sono i tagli finali per scegliere i 12 giocatori da portare al torneo. Infliggere una delusione enorme a ragazzi che hanno fatto sacrifici importanti e si sono impegnati al massimo per raggiungere una cosa a cui tenevano ... è l’aspetto brutto di questo mio incarico. 
Ultimissima: ma Luca Marinari come fa a sopportarti?
Marinari è un organizzatore fuori categoria, riesce a pensare a 100 cose contemporaneamente ed ha una percentuale di errore prossima allo zero. Luca è una persona squisita con cui è un piacere lavorare, io ci discuto quasi tutti i giorni, ma è proprio per questo che lo considero imprescindibile a questo progetto rappresentativa che grazie a lui e a Scocca è cresciuto in maniera esponenziale. Poi oh , è noioso e pignolo come neanche una suocera può esserlo ...