Quelli che...la Rappresentativa: Lina Abate


16/01/2018 - Scopriamo con AGA i componenti dello staff per la stagione 2017/18

A cura di: Aga.
Lina Abate non è un personaggio unico, è solo UNICA. Quando l’ho conosciuta gravitava stabilmente e solo nel mondo del calcio a 11, ma già avevo percepito, e le considerazioni esterne me lo confermavano, che mi trovavo di fronte a qualcuno di speciale. Poi la fortuna ha voluto che accettasse la proposta di entrare a far parte dello staff delle Rappresentative di calcio a 5, e ho scoperto non solo una esemplare professionista, alle cui cure e tra le cui sapienti mani sono passati non si sa quanti muscoli da rimettere in sesto in pochissimo tempo, ma soprattutto una persona di una umanità infinita, di una disponibilità a 360°, con una passione per il suo lavoro, ma direi per lo sport in generale, altissima. Lina c’è sempre per tutti e per tutto, giocatrici, allenatori, dirigenti, e noi che ce l’abbiamo non ne possiamo fare a meno, e ce la teniamo ben stretta.
Lina, comincerei questa chiacchierata chiedendoti di raccontarci un po’ la tua storia sportiva.
La storia è un po’ lunga e la stringo un pochino. Ho cominciato a 17 anni con il calcio a 11 giocando contro i grandi nomi del calcio femminile e facendo anche un’apparizione in nazionale. Poi ho giocato in serie B e serie C a Firenze e Prato e ho avuto tante altre richieste da varie società. Ho preso il patentino da allenatore nella stagione 90/91 insieme alla Morace. Sono entrata in FIGC vincendo un campionato nazionale con la Rappresentativa giovanile femminile del SGS stagione 2002/2003 . Ho creato due scuole calcio femminili a Firenze e al Rifredi 2000. Ho allenato i portieri, una squadra juniores, una di allievi. Ho fatto il massaggiatore a Grassina con allievi maschile (bellissima esperienza) con il fratello di Sconcerti. E poi…….
… Poi un primo piccolo assaggio nel 2011 a Fiuggi, poi nel 2015 l’incontro ufficiale con il calcio a 5, ambiente nuovo, sport diverso.
Nel 2011 la FIGC mi propone di seguire la rappresentativa di calcio a 5 femminile nata così un po’ all’improvviso, dove ho conosciuto Ciccio Caviglia che mi ha trasmesso tutta la passione che esiste in questo ambiente, ma anche un po’ di saggezza fondamentale e che mi ha portato a fare di tutto per delle ragazze che si impegnano tantissimo.
Il Torneo delle Regioni è manifestazione particolare, dove si gioca tutti i giorni ed il lavoro del massaggiatore è fondamentale. Qual è il tuo segreto?
Segreti pochi, passione tanta, come ti ho detto prima. Cerco di fare il meglio, sapendo benissimo che in quei pochi giorni di manifestazione tutte hanno e avranno bisogno di me, perché la muscolatura è sottoposta a sollecitazioni continue senza possibilità di un adeguato recupero. Poi ci sono sempre gli inevitabili contrattempi, piccoli o meno piccoli infortuni ai quali cerco, sempre se possibile, di porre rimedio. In poche parole ce la metto tutta per dare il mio contributo, cercando di non farmi trovare impreparata.
Massaggiatrice di muscoli ma anche di anime, cervelli, cuori. Concordi?
E’ vero, alla fine il mio ruolo non si ferma ai soli massaggi. Mi piace pensare anche alle ragazze come persone, le conforto quando c’è bisogno, le faccio divertire e le tranquillizzo quando c’è un piccolo problema. E la cosa fantastica è che si instaura sempre un bellissimo rapporto con le MIE ragazze. Quante volte dalle loro bocche sento chiamare il nome di Lina, e questo ti confesso che mi dà una gioia immensa.
​Un torneo allievi maschile e tre con il C5 femminile fin qui, Marche, Lombardia, Valle d’Aosta e Puglia. Che emozioni e sensazioni ti hanno lasciato dentro?
Con gli Allievi, a Senigallia se non ricordo male, è stata una parentesi col maschile dove mi sono divertita tanto. Quanto erano timidi, ma anche stupendi, mi emoziono ancora a pensarci. Con le ragazze tutte e tre le volte si è instaurato un rapporto quasi di simbiosi, aldilà dei risultati sportivi. Potrei raccontarti mille aneddoti, episodi, cito l’ultimo, il più recente ed amaro, l’anno scorso con le lacrime delle ragazze e dei dirigenti per la finalissima persa a Bari: un vero peccato.
Io però provo a scardinare la tua privacy: ora ti faccio una lunga lista di nomi (togliendo i primi maschietti, spero proprio di non aver scordato nessuno). Dovrai dirmi chi porti maggiormente nel cuore o chi, comunque, ha lasciato un segno più indelebile di altri.  Lisa Lovari, Sara Durante, Migliorini Francesca, Bianca Biagiotti, Lia Docampo, Giulia Zuccagnoli, Susanna De Maria, Sara Barfucci, Sabrina Tanzini, Laura Pintaldi, Giuliana Scenna, Emily Musumeci, Letizia Giovannini, Paola Sanchez Pasos, Elisa Guarino, Viola Panciatici, Grazia Milone, Virginia Bechini, Laura Breschi, Giorgia Badalassi, Alessandra Fossi, Jessica Balleri, Giulia Teggi, Sofia Peruzzi, Vanessa NIcita, Claudia Tarchiani, Mirko Buraschi, Silvia Borselli, Roberto Coccia, Giovanni Carbone, Nicola Giannattasio, Leonardo Cetoloni, dott. Giovanni Torri, Luca Marinari, Carlo Nesi, Antonio Scocca.  (26 giocatrici in 3 edizioni più 2 staff tecnici e i dirigenti)
Non mi piace fare nomi dato che le porto tutte, ma proprio tutte ed anche tutti con me sempre, perché mi hanno lasciato tanto, tanto, tanto. Se proprio devo, uno su tutti porto nel cuore Carlo Nesi, che ci ha sempre supportato anche quando qualcosa non andava. L’anno scorso, e sono sicura che lui c’era, avrà prima gioito e poi sofferto insieme a noi. Chissà cosa avrebbe detto sul pullman al ritorno, per rianimare l’ambiente come solo lui sapeva fare!
Basta amarcord. E’ già iniziata un’altra avventura che ti porterà a fine Aprile in Umbria. Tutto nuovo, lo staff tecnico, quasi tutte le giocatrici. Un anno zero insomma.
Lo so, rispetto allo scorso anno ripartiamo quasi da zero, visto che tantissime giocatrici sono salite di categoria, pochissime ragazze le conosciamo, le altre sono tutte nuove. Il mister (figo lo spagnolo) mi è sembrato emozionato per questa nuova avventura ma allo stesso tempo ha già dimostrato tutta la sua competenza ed esperienza. Le ragazze le ho viste motivate ed intenzionate a fare bene e questo è elemento fondamentale, poi nel corso degli allenamenti vedremo.
Per concludere, la signora Lina Abate, in arte mani di fata, cosa intende fare da grande?
Grazie per il mani di fata. Cerco di fare sempre del mio meglio. Da grande? Beh, l’età c’è….. comunque se Scocca ed il mitico Luca mi vorranno ancora, per loro sono sempre a disposizione e presente.