Intervista al tecnico del Five, Simone Vasarelli


18/12/2019 - L´allenatore pisano alla vigilia del big match contro il Monsummano

Si avvicina la fine del girone di andata in C2 e nel girone A è in programma l'attesissimo big match tra Five to Five e Monsummano. Una partita che può indirizzare il campionato di entrambe, soprattutto quello dei pisani. La squadra di Vasarelli insegue quella di Banchini a cinque punti ed è obbligata a non perdere. Con il tecnico del Five abbiamo analizzato sia il momento della squadra che la vigilia del match, parlando anche del campionato di C2. Vasarelli è stato anche uno degli ultimi giocatori toscani a segnare in Serie A (stagione 2003/04). A lui, che dalle giovanili è arrivato fino al massimo campionato, abbiamo chiesto come vede i giovani di oggi. 
Simone cominciamo dalla bella vittoria di Sesto. Avversario difficile, campo insidioso, ma avete risposto con un bel 6–1. Soddisfatto?
Molto! Soddisfatto della vittoria, ma soprattutto della prestazione, della volontà di rifarsi dopo il brutto stop del venerdì prima, dell’impegno e dell’atteggiamento dei ragazzi. Ho visto in loro la determinazione di ripartire e di dimostrare che la sconfitta a Montecarlo aveva insegnato che le partite devono essere affrontate sempre con lo stesso atteggiamento e che nessuno ti regala nulla. 
Subito determinanti i due nuovi acquisti. Cosa vi possono dare in più?
I due Simone hanno portato innanzitutto esperienza, nel futsal uno, nell’affrontare campionati più competitivi l’altro. Si sono calati immediatamente nella realtà Five con dedizione ed umiltà e queste non sono cose scontate ai tempi di oggi…Indubbiamente poi i due ragazzi, come si è visto già da venerdì, possono colmare quella lacuna realizzativa che un po’ ci manca, nonostante la notevole mole di occasioni da gol che ogni partita creiamo. Infine sicuramente la competitività all’interno del gruppo è cresciuta e questo fa solo bene ad una squadra, ed una società, giovane che deve imparare ancora molto in questo sport.
Nello stesso tempo avete però perso D'Agostino, un giocatore che era con te da tanto. Quanto pesa?
L’addio di Mario è stato abbastanza improvviso ed inaspettato, anche se giustamente il ragazzo finendo gli studi ha preferito tornare a casa. Ho sempre considerato Mario il giocatore forse più completo dal punto di vista tattico–tecnico ed anche fisico, doveva migliorare ancora tanto sul lato mentale e di continuità di prestazione. Rimango  comunque dell’idea che nessuno sia fondamentale o vinca da solo le partite, ho un gruppo che reputo potenzialmente  forte e sono convinto che faremo bene anche senza Mario.
Il campionato vede una fuga di quattro squadre, quanto sarà importante in questo senso fare un risultato positivo venerdì contro il Monsummano?
Indubbiamente non fare risultato venerdì comporterebbe staccarsi molto dalla vetta della classifica, ma anche dalle altre due posizioni in quanto non credo che Massa e Fucecchio lascino punti per strada. Occorre dunque fare risultato, i miei ragazzi lo sanno bene, ma anche per dimostrare a noi stessi che possiamo fare bene con le grandi squadre e contro giocatori che sono abituati ad altre categorie
Cosa temi di più della squadra di Banchini e quanto vi potrà aiutare la vostra abitudine ad allenarvi e giocare sul sintetico?
Il Monsummano è squadra composta da giocatori che hanno esperienze di categorie ben superiori, abituati a vincere ed abituati a queste gare. Hanno poi un valore aggiunto che è l’allenatore, sempre vincente ovunque sia andato, che lavora in maniera maniacale durante la settimana e che studia sempre nei minimi particolari l’avversario. Quello che temo maggiormente è la capacità mentale di affrontare queste gare da parte di tutti loro. Non credo infine che il campo all’aperto ci avvantaggi, così come non abbiamo svantaggi quando giochiamo o giocheremo le partite in trasferte al chiuso.
Per te è la prima esperienza in C2 come hai trovato il campionato nel suo complesso?
Per quello che ho potuto vedere fino ad ora la C2 è un campionato dove la voglia e la determinazione dei giocatori di ogni squadra emerge maggiormente rispetto magari alla tattica o alla tecnica. Lottano tutti con le unghie e con i denti. Per quanto ci riguarda non abbiamo mai incontrato squadre che mentalmente mollano o si sentono inferiori. Poi quest’anno credo, che rispetto agli anni passati, ci siano 4 o 5 squadre che potrebbe giocare tranquillamente anche in C1, non sfigurando, anche per questo sono sicuro non sia un campionato facile o scontato
All'Under 21 del Cus prima, poi a Fucecchio e ora al Five, hai avuto a che fare con tanti giocatori giovani. Cosa rivedi del giovane Vasarelli che arrivo al calcio a 5 nel San Paolo Pisa nei ragazzi di oggi?
Se ti dovessi rispondere con una sola parola ti direi nulla! Però è molto difficile fare paragoni, sono tempi diversi ed anche se non si parla di era geologiche, il mondo è cambiato, cambierà ancora ed i ragazzi di oggi non sono quelli di quando ho iniziato io, così come tra 20 anni non saranno come quelli di oggi. Indubbiamente quello che ho notato, e che è sotto gli occhi di tutti, è la scarsa propensione al sacrificio da parte dei più giovani nell’affrontare lo sport, la poca determinazione con cui fanno sport a livello agonistico e soprattutto la mancanza di aspirazione ad “arrivare” ed a migliorarsi per “arrivare”. Molto spesso vedo queste caratteristiche nei meno giovani e non le vedo invece in chi dovrebbe maggiormente mostrarle per ritagliarsi lo spazio necessario e questa cosa la reputo assurda a mio modo di vedere. Ai ragazzi giovani (chiaramente mi riferisco alle mie esperienze) in particolar modo rimprovero il fatto di avere la convinzione che tutto gli sia dovuto e che nulla debbano guadagnarselo con il lavoro ed il sacrificio e questo penso sia il maggior difetto di oggi in loro.