Dario Ghiselli, il presidente de La 10 a 360°


08/04/2022 - dai trionfi del femminile, alla scuola calcio, passando dal problema degli impianti

E' una delle società del momento, con due trofei messi in bacheca nel femminile, la finale di Coppa Italia maschile e la rincorsa ai playoff di C1. Parliamo ovviamente de La 10 Livorno, realtà nata appena due anni fa ma che soltanto quest'anno, a causa della pandemia, ha potuto esprimere tutto il proprio potenziale. Il club giallonero ha come suo uomo simbolo la leggenda Igor Protti, a cui è dedicato il nome della squadra e che compare nella sua esultanza nel logo societario, ma si avvale del grande lavoro del presidente Dario Ghiselli e di uomini di campo di grande esperienza come Francesco Agosti per il settore maschile e Paolo Vannini per il settore femminile. Della 
Cominciamo dalla soddisfazione più recente, ovvero la promozione in A2 femminile arrivata la scorsa settimana. Cosa si prova a vivere un balzo nel nazionale?
Serve una doverosa premessa, per me già il calcio a 5 vero è una novità. Per motivi lavorativi conosco bene il mondo dell'amatoriale, ma non mi posso certo ritenere un esperto di questo sport. Però mi piace lottare per grandi traguardi e ottenere questa promozione mi ha dato una grande soddisfazione. Arrivare con questa squadra, costruita da Paolo Vannini e Daniele Borrelli, a questi risultati è stato veramente bello. Peccato soltanto per il livello del campionato, che praticamente ha visto soltanto due squadre di livello contendersi il primato. Ora, se penso che il settore femminile è nato da una chiacchierata sotto l'ombrellone, mi sembra incredibile essere già arrivati a questi risultati. Bisogna dare atto a Paolo e Daniele di aver creato un roster importante. 
Prima del campionato era arrivata anche la Coppa Toscana, primo, storico trionfo per la vostra società. 
Difficile parlare delle emozioni provate quel giorno. Sono state tante, anche se arrivare in finale era l'obbiettivo minimo. Il primo trofeo in bachea non si può e non si potrà mai dimenticare, soprattutto perché arrivato dopo una finale bellissima, molto equilibrata e combattuta contro il Prato. 
Una vittoria che vi ha permesso di confrontarvi per la prima volta a livello nazionale. Primo turno agevole in Liguria ora la sfida con la corazzata L84. Anche una sfida tra due leggende come Protti e Marchisio. 
Una sconfitta che ci dà ancora delle possibilità di passare il turno, anche se l'avversario è veramente di grande valore. Ma la cosa più bella è stato confrontarsi con una realtà di altissimo livello tecnico e organizzativo. Un po' anche un antipasto di quello che ci aspetterà l'anno prossimo in un campionato nazionale, a cui dovremo dimostrarci pronti sotto tanti punti di vista. In questo senso siamo ancora amatoriali e abbiamo compreso a Torino quanto sia ancora grande questa differenza. Dobbiamo capire che abbiamo fatto buone cose, ma gli obbiettivi da raggiungere a livello organizzativo sono ben altri. Al momento non siamo ancora pronti, ma cercheremo di fare del nostro meglio per alzare il nostro livello. Per quanto riguarda la presenza in società di una figura come Igor Protti, non può che essere rilevante. Sappiamo quanto a Livorno abbia peso e presa, tant'è che spesso si usa dire che conti più lui del sindaco. Per noi deve essere un elemento di forza, ma il suo vero valore aggiunto non è quello di essere un uomo immagine, bensì di avere un ruolo sul campo, allenandosi con i nostri bambini e diventando parte attiva del progetto. 
La coppa ha rappresentato per voi un momento importante, considerando anche la finale del maschile. Una sconfitta non vissuta come delusione, ma comunque con grande soddisfazione. Unita al percorso che sta facendo la prima squadra in C1. 
Non ti nascondo che quando Agosti e Martinelli mi proposero il calcio a 5 dei grandi dissi "pensateci voi, a me interessa solo la scuola calcio". Poi quando ho visto Francesco lavorare mi sono appassionato. La sua capacità di fare gruppo, di coinvolgere i ragazzi e di tirare fuori il meglio da loro è coinvolgente. A me piace il carattere che mettono in campo, la serietà e la capacità di lottare per un obbiettivo comune. Il rapporto tra "vecchi" e "giovani" è un po' vecchio stile, dove i primi danno consigli e i secondi sono silenziosi e ascoltano. Mi ricorda i tempi di quando giocavo io. Il percorso di coppa è stato bellissimo, con una semifinale che abbiamo vinto con merito, ma sicuramente con un risultato troppo ampio. In finale eravamo contenti a prescindere. Il valore di quella medaglia d'argento ci ha comunque ripagato di tutti dei sacrifici. Non poteva essere vissuta come una delusione. Per quanto riguarda il campionato, al di là del regolamento e della qualificazione o meno ai playoff, che sarebbero un grande risultato, il posizionamento in classifica è quello che in questo momento mi preme di più. Avrei messo la firma per arrivare tra le prime quattro e possiamo davvero riuscirci. 
La 10 nasce tre anni fa, coinvolgendo attivamente, come hai spiegato, un mito come Igor Protti ed un profondo conoscitore del futsal come Francesco Agosti. Come è "esploso" questo progetto?
A quei tempi avevo dovuto lasciare l'impianto delle Cinque Querce, dove lavoravo, e così mi spostai per ripartire da zero all'Arena Astra, rimettendo a posto un campo all'aperto e portandoci le squadre dei miei tornei amatoriali. Da lì l'idea, con Francesco Agosti, di approfittare di questo spazio per provare a fare qualcosa di più serio, partendo dalla scuola calcio. E così sotto l'ombrellone si siamo ritrovati io, Igor e Francesco a buttare giù un progetto ambizioso, partendo dai bambini e mettendoli al centro di tutto. Un progetto ci cinque anni che il Covid purtroppo ci ha costretti ad allungare nel tempo. Come dicevo, il bambino è al centro dell'attenzione, non il portafoglio del genitore. Offriamo un supporto alle famiglie, che non è solo quello di portare il bimbo al campo. Incluso nella quota annuale c'è anche un aiuto didattico: vengono al campo per gli allenamenti ma hanno a disposizione anche un'aula per poter fare i compiti e un'insegnante che li aiuta, oltre ad un'altra insegnante di inglese che inseriremo a breve Lo spirito poi è quello del divertimento, con alla base l'educazione e la disciplina, riconsegnando alla sera ai genitori un bambino che ha giocato, studiato ed ha imparato anche a fare la doccia e a preparare la propria borsa. 
Ad oggi avete le squadre senior, Under 21 e scuola calcio. Progetti futuri per ulteriori squadre?
Il nostro sogno è quello di crescere fino ad avere tutta la trafila del settore giovanile, dai bimbi più piccoli fino alla prima squadra. Ovviamente servirà una struttura adeguata e una crescita che ci permetta di mantenere uno standard elevato per tutti. 
Chiudiamo con la questione impianti. Quest'anno vi siete dovuti adattare all'Arena Astra, che non rispecchia certo le vostre ambizioni societarie. Il prossim'anno avrete a disposizione la Bastia?
Con il Comune ci incontreremo prossimamente. Per scaramanzia aspettavamo di capire come sarebbe andato il campionato femminile. Adesso abbiamo necessità di un impianto per la A2 femminile. Purtroppo c'è carenza di spazi al chiuso in città e con il basket che ha una tradizione importante questi si sono ridotti al lumicino. Purtroppo, chi è arrivato prima di noi nel fare calcio a 5 in determinate strutture non ha garantito quella continuità che avrebbe consolidato il nostro sport. Con il Boca che probabilmente sarà in C1 con noi l'anno prossimo speriamo di poter rafforzare il futsal e avere una voce importante che amministrazioni e Coni possano ascoltare.