Serie B: Accardi saluta la Vigor Fucecchio


03/05/2023 - Il tecnico della storica promozione in B saluta dopo la salvezza

Tempo di saluti tra Paolo Accardi e la Vigor Fucecchio. Società e tecnico si sono salutati ieri, durante un pranzo cordiale che è stato il modo per festeggiare l'ultimo grande traguardo ottenuto dalla società fiorentina, la salvezza in Serie B. Quella Serie B che Accardi ha contribuito in modo determinate a conquistare. Ed ora, dopo sette anni, le strade si separano, ma con un grande rapporto umano che resterà nel tempo.
Paolo cominciamo dalla notizia che proprio in queste ore sta diventando di dominio pubblico. Lasci la Vigor. Quali le motivazioni e le emozioni che ti porti dentro?
Una decisione molto sofferta da entrambe le parti, che nell'ambiente di Fucecchio circolava già da un paio di mesi circa. Dopo sette anni dove ci siamo tolti grandi soddisfazioni, credo sia giunto per me il momento di cambiare aria alla ricerca di nuovi stimoli, anche se Fucecchio e la Vigor avranno sempre un posto particolare nel mio cuore. 
Sei arrivato in punta di piedi, per allenare la squadra Juniores. Un triennio che ti ha permesso di entrare nella famiglia Vigor dalla base. Chi era l'Accardi che arrivava nel 2016  a Fucecchio?
Ricordo ancora quella chiamata nel 2016 di Andrea Costanzo. Era la sera dell'ultima giornata di campionato di C2 ed allenavo l'Oltrera, società scomparsa dal mondo del futsal. Ci misi un po' ad accettare l'offerta della Vigor, allenare un altro anno ad un'ora circa da casa mi preoccupava ma, una volta accettato, mi sono subito messo a lavoro. Ricordo che il giorno prima del mio matrimonio, invece di dedicarmi ai preparativi, ero a Fucecchio per gli stage della Juniores. Arrivavo come un allenatore pieno di timori per la brutta esperienza avuta due anni prima all'Arpi Nova, ma anche con tanta voglia di rivincita e di mettermi in mostra, ed ero cosciente che Fucecchio fosse la piazza giusta per farlo, vista anche la storicità della società.
Nel 2019 vieni scelto per il dopo Vasarelli e per la prima volta ti sei ritrovato a guidare unae C1. Un altro triennio (sarebbero quattro con l'anno di stop per il Covid) culminato con la promozione in B e con la salvezza di quest'anno. Ti faccio la stessa domanda, ma alla rovescia, chi è Accardi lascia la Vigor nel 2023? 
Anche la telefonata per "promuovermi" in prima squadra la ricordo bene e ricordo che risposi chiedendo se fosse uno scherzo. Dopo la mia annata negativa, mi ero prefissato l'obiettivo di riuscire ad allenare nel massimo campionato regionale, oggi posso dire di essere andato al di là delle  mie aspettative. Sicuramente sono cambiato molto: sono più cosciente dei miei mezzi, rimanendo sempre umile; mi sento un allenatore più completo. Ho avuto la fortuna di incontrare lungo la mia strada allenatori e giocatori di un certo spessore e da ognuno di loro ho cercato di prendere qualcosa di positivo.
Abbiamo detto della salvezza di quest'anno, brillante, conquistata con largo anticipo e che, anche se condizionata dalla presenza di una squadra come il Bordighera, vi ha visto conquistare ben 21 punti. Come racconti questa annata? 
L'ultima è stata sicuramente un'annata positiva; partivamo con tutti i pronostici a sfavore, ci dicevano addirittura che c'eravamo indeboliti rispetto al campionato precedente. Siamo partiti subito bene grazie ad una preparazione atletica accurata,  poi, purtroppo, la mancanza di stimoli e, soprattutto, i pochi spazi disponibili per allenarsi ci hanno portato ad avere un brutto calo, ma sicuramente la nostra stagione è stata al di sopra delle aspettative. Abbiamo avuto la possibilità anche di fare esordire diversi giovani nel campionato nazionale e questo mi riempe il cuore di gioia.
Adesso che ti sei consolidato come uno dei tecnici migliori del panorama toscano cosa vorresti per il tuo futuro? 
 A me piace allenare e non ho mai guardato la categoria e non comincerò di certo a farlo ora. Mi piacerebbe poter ripartire da una società che abbia un progetto serio, che sia nel nazionale, nel regionale in C1 o in C2, ci deve essere voglia di fare bene.
Ultima domanda sui playoff che attendono le altre squadre toscane. Dove possono arrivare le nostre quattro rappresentanti?
A me piacciono molto mentalità e spirito di gruppo della Sangiovannese. Li ho visti molto uniti come squadra e secondo me possono arrivare lontano, anche se, nel complesso, credo che tutte e quattro possano dire la loro. I play off sono partite che danno mille motivazioni e che ti caricano di adrenalina a mille rendendo possibili le cose impossibili, quindi faccio un grosso in bocca a lupo a tutte le nostre toscane.