SERIE D/A
Cristian, torni alla Pietà con
grande entusiasmo. Con quali obiettivi?
Torno
con tanta voglia ed entusiasmo. Spero di non fare un campionato
anonimo, ma di tornare ai livelli di un paio di stagioni fa, e di
divertimi fino all´ultima giornata.
Che squadra avete
allestito?
Abbiamo
creato a mio parere un bel mix di giovani e vecchietti. Ci sono stati
gli innesti di Nardini e Lo Iacono, che ho avuto all´under 21 del
Prato e gli arrivi di Spadaro, un gradito ritorno, e Guasti. Ritengo
che nella nostra squadra si uniscano coscienza e incoscienza.
Cosa
ne pensi del girone A di questa serie D?
Mi
sembra un bel girone, con due o tre squadre che partono favorite
sulle altre. Per il resto tante nuove o rifondate quindi un bel
rebus. Come ogni anno in serie D è difficile stabilire griglie di
partenza.
Hai lasciato l´under 21 del Prato. Cosa ti
resta di questa esperienza?
Mi
restano tantissime cose. In primis i rapporti stabiliti con tutti, a
partire dalla passione del presidente Aniello Apicella, per passare
dal cuore e cervello prima di Pippo Quattrini e poi di Claudio Fiori,
per finire all´affetto dei ragazzi. Tutti sia i miei dell´under che
quelli della prima squadra.
Sei un caso piuttosto raro
nel nostro mondo. Ovvero un ex arbitro che è passato dall´altra
parte come allenatore. Facendo tesoro di questa doppia esperienza. In
cosa può migliorare secondo te il rapporto con i direttori di gara
nei campionati regionali?
Sicuramente,
ed è una cosa che auspico dai miei tempi con il fischietto in
mano, ci vorrebbero più rapporti diretti con quell´ambiente. Per
esempio la presenza ad alcuni allenamenti di direttori di gara per
fare capire la loro prospettiva e per insegnare il regolamento. In
cambio le squadre potrebbero far capire meglio la tattica di gioco e
ci si potrebbe confrontare con alcune situazioni tattiche.