SERIE C1: Intervista a Luca Egiziano


31/10/2012 - Chiacchierata con uno dei leader del sorprendente Tripetetolo
C´è una squadra che dopo anni tribolati sta risorgendo a nuova luce. E´ il Tripetetolo, che in questo primo scorso di stagione sta facendo benissimo. Simbolo di questa rinascita è Luca Egiziano, che ci spiega quali sono i segreti della squadra di Lastra a Signa.
Luca, siete reduci dal 2–1 di Torrita. Partita sofferta?
Sofferta è dire poco. Dopo un primo tempo giocato benino, dove potevamo andare al riposo con un parziale più rotondo del 2–0, siamo rientrati in campo privi della giusta carica. Dopo il loro gol siamo andati in confusione.e questa situazione ci dovrà far riflettere sulle partite che ci attendono, perchè non sempre la fortuna ti è amica. Dovremo sicuramente applicarci di più per quanto riguarda la gestione del risultato. E´ successo di ritrovarci in doppia superiorità numerica per le espulsioni di due loro giocatori e non siamo riusciti a gestire palla rischiando di subire il pareggio. Comunque se giocando male siamo riusciti a portare a casa l´intera posta in palio i presupposti non possono che essere buoni, ringraziando il nostro portiere Anzini, autore di una prestazione super.
La classifica dice terzo posto a tre punti dal primato. Ve lo aspettavate?
Quando abbiamo cominciato la preparazione non avevamo assolutamente idea del tipo di campionato che ci attendeva. A parte l´Isolotto, squadra a mio parere almeno due o tre spanne al di sopra di tutte le altre e con un allenatore strepitoso in tutte le sue componenti, e il Pelletterie, che ha fatto un gran mercato estivo, aleggiava il mistero sul potenziale delle altre squadre. La nosta classifica è il frutto del lavoro e della passione che il duo Braconi–Zudetich, con cui ho mosso i primi passi nel calcio a 5, ci hanno messo dal primo giorno. Se ci ritroviamo in questa posizione e merito di tutti: dalla dirigenza, sempre presente
e disponibile ad ogni minima richiesta agli allenatori che, a dispetto di come loro stessi si autodefiniscono, sono di alto livello qualitativo e umano. Poi ci siamo noi giocatori, che ad ogni partita mettiamo sempre cuore e gambe. Per rispondere alla tua domanda ti dico: no, forse non ce lo aspettavamo di ritrovarci in questa posizione ma...sì, ce la meritiamo per quello che stiamo esprimendo in campo.
Prossimo impegno contro il Firenze. Che partita sarà?
Difficile. Non ho mai vissuto una sfida col Firenze facile. La loro posizione in classifica non deve ingannare, perché hanno sempre fatto della forza del gruppo l´arma per uscire da momenti di difficoltà. Mi aspetto una partita bella, maschia, dove dovremo dare il 101% per riuscire a portare a casa i tre punti.
I numeri dicono che avete la migliore difesa del campionato. E´ questa la vostra maggiore forza?
E´ una delle nostre forze, oltre al fatto di essere un gruppo coeso, dove ognuno è pronto a lottare fino in fondo. Ho sempre pensato che i campionati vengono vinti dalle squadre che alla fine hanno la difesa meno battuta. Se riesci a difenderti in modo ordinato, dove ognuno sa quello che deve fare, e riesci a non scomporti di fronte all´avversario prima o poi il gol lo trovi. Questo è quello che stiamo facendo: grande difesa, attenta e aggressiva, e una buona circolazione di palla al fine di trovare il varco giusto. Grande merito va soprattutto ai nostri portieri, in primis Pandolfi, che si è confermato secondo il mio modesto parere di categoria superiore. Poi sarà il fatto che noi scendiamo in campo sempre con i tre "dogmi" che mister Braconi ci ha inculcato: noi siamo la Pro Vercelli contro tutte le corazzate di serie A, somos guerreros e....attachiamoli come fanno le tigri. Queste tre cose ci danno una carica in più ad ogni partita.
Sei reduce da una stagione tribolata con la Sorms. Quanta voglia di riscatto avevi?
Stagione stranissima quella scorsa, dove siamo passati dall´essere una delle favorite, a diventare una squadra destinata ai playout, fino alla salvezza a due giornate dalla fine. Troppe cose, non sono andate per il verso giusto, ma ora non starò a sbandierarle ai quattro venti. Voglio solo dar merito al mitico Giovanni Spinelli di aver preso in mano una barca che stava affondando inesorabilmente e di riaverla portata a galla verso la salvezza. Oltre naturalmente a tutti i ragazzi che ci hanno creduto fino in fondo e non hanno mollato nemmeno nei momenti più bui. Voglia di riscatto? non proprio. Alla fine mi sentivo orgoglioso di come si è conclusa la stagione e di quello che abbiamo fatto in certe condizioni, ma allo stesso tempo chiedevo garanzie per quella che sarebbe stata la stagione attuale. Garanzie che, a mio avviso, non ho ricevuto e così ho fatto la scelta di accasarmi alla Tripetetolo. Ad oggi non posso che essere soddisfatto, per tutto ciò che ho trovato nella nuova società, ma non posso certo dire di essermi trovato male alla Sorms, anzi, colgo l´occasione per salutarli tutti calorosamente, Cartei in primis.